giovedì, 26 Dicembre 2024
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Bonaccini-Nardella insieme per il futuro del Pd

Bonaccini sarà candidato alla segreteria, Nardella guida della mozione che appoggia la candidatura del presidente dell'Emilia Romagna

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Alla fine, dopo riunioni fiume e tentennamenti, via libera alla coppia Bonaccini-Nardella per il futuro del Pd. Da una parte il governatore dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini insieme al sindaco di Firenze Dario Nardella, dall’altra – se prendiamo in esame i big – Elly Schlein. Ecco chi lotterà per la segreteria del Pd.

L’annuncio di Bonaccini-Nardella

L’ultimo fine settimana ha chiarito le idee per quanto riguarda il duo Bonaccini-Nardella. I due correranno insieme: Bonaccini come candidato alla segreteria, Nardella come presidente e guida della mozione proprio per la candidatura di Bonaccini. Il governatore dell’Emilia Romagna ha annunciato che il 10 dicembre partirà da Bari un tour in giro per l’Italia: “Vogliamo toccare almeno 100 comuni, non solo i capoluoghi ma anche tanti piccoli comuni che rischiano di sentirsi dimenticati dalla politica e che vogliamo far sentire rappresentati”, ha spiegato.

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E Nardella? Per un po’ aveva pensato ad una candidatura singola, poi però ha deciso di appoggiare Bonaccini. E con ottimismo. “Credo che sapremo costruire una squadra vincente perché vogliamo vincere. Ringrazio Stefano perché mi ha convinto nell’idea di fare un bel percorso insieme”, ha spiegato nella conferenza stampa dello scorso sabato dove in prima fila era presente anche il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani.

Le promesse di governo

La coppia Bonaccini-Nardella ha già fatto qualche promessa, parlando della possibilità che tra 5 anni il Pd torni al governo del Paese. Per farlo, hanno evidenziato entrambi, serve prima il rilancio del partito e poi pensare alle alleanze. Bonaccini ha ripetuto che le alleanze non si fanno a tavolino per battere avversari, ma solo se c’è programma condiviso. E ha poi affermato di non essere un “rottamatore” ma che al tempo stesso è necessaria una nuova classe dirigente dentro al Pd. Infine, una precisazione, fatta proprio da Bonaccini che ha sottolineato come non accadrà mai più che i candidati alle politiche vengano scelti da Roma. Ma dai territori. Insomma, una bella rivoluzione.

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