Se n’è parlato per mesi e alla fine la campanella è tornata a scandire il ritmo delle giornate nelle scuole. In tutte le scuole. Anche in quelle da cui non si può uscire: a Sollicciano, nella Casa circondariale Gozzini e all’Istituto per minori, in realtà la didattica – assicurata dal Cipi, il Centro provinciale di insegnamento per gli adulti, dal Liceo Russell Newton e dall’Istituto superiore Sassetti Peruzzi – non si è mai veramente interrotta in questa speciale scuola.
I tre istituti di detenzione fiorentini sono stati tra i pochi in Italia a garantire la continuità di insegnamento anche in questi mesi di emergenza, con risultati soddisfacenti soprattutto per i detenuti. Forti di questa esperienza sono ora pronti a ripartire, nonostante le incertezze. Quando a marzo venne disposta la chiusura totale delle scuole, insegnanti e dirigenti si sono interrogati sulle possibili alternative per mantenere attiva la didattica, anche a distanza.
Tra restrizioni e difficoltà… trenta studenti diplomati
In carcere c’era però un problema in più: gli studenti potevano studiare autonomamente, avendo già ricevuto i libri, ma visto il divieto di collegarsi a internet dall’interno era difficile mantenere un rapporto diretto. È stato grazie ai tablet e ai telefoni acquistati dal Ministero della Giustizia per i colloqui familiari che si è trovata la soluzione. Collegandoli alle Lim, le lavagne interattive multimediali già presenti e in uso, gli insegnanti hanno proiettato le lezioni e portato avanti il programma fino alla fine dell’anno scolastico.
Risultato? Trenta studenti del liceo diplomati e circa 25 studenti delle medie promossi. In queste settimane la didattica in presenza è ripartita anche nei tre istituti carcerari. Le aule, già dotate di banchi singoli, sono state riorganizzate per assicurare la distanza tra alunni e insegnanti (possibili vettori di contagio) e laddove la capienza non ha permesso di accoglieretutti gli studenti sono stati organizzati altri momenti di formazione.
I progetti per la ripartenza nella scuola di Sollicciano
“Sicuramente prenderemo l’abitudine di distribuire i libri fin da subito”, spiega Claudio Pedron, coordinatore didattico del Cpia 1 Firenze responsabile del programma scolastico. “Grazie a nuovi fondi acquisteremo altre Lim per i tre istituti, in previsione di una eventuale chiusura ma soprattutto per sviluppare nuove attività didattiche”.
Oltre alle lezioni frontali riprenderà anche il vasto e dinamico programma di attività per favorire il dialogo culturale. Teatro, incontri e laboratori sono confermati. Resta invece, per il momento, l’incertezza sulle due attività formative più innovative lanciate negli ultimi anni a Sollicciano: il progetto “Scuola in carcere e Carcere a scuola”, che ha portato a momenti di confronto tra gli alunni della scuola carceraria e quelli delle scuole fiorentine, e le uscite culturali di “Educare alla Bellezza. Conoscere i Musei Fiorentini”.