Il “Codice Rosa” è ora attivo in tutta la Toscana. Con la delibera approvata questa mattina dalla giunta, il progetto regionale si estende alle aziende 1 di Massa e Carrara, 3 di Pistoia, 7 di Siena, 10 di Firenze e alle aziende ospedaliero universitarie pisana e senese, coprendo di fatto l’intero territorio toscano, essendo presente nelle 12 aziende sanitarie e nelle 4 aziende ospedaliero-universitarie della regione.
CODICE ROSA. Si tratta di un percorso di accoglienza al pronto soccorso dedicato a chi subisce violenza, che opera in piena armonia con le altre associazioni di volontariato e solidarietà. Nasce con una stanza creata “ad hoc” all’interno del pronto soccorso, nella quale accedono tutti gli specialisti che dovranno visitare la/il paziente. Protagonista una task force interistituzionale, una squadra formata da personale socio-sanitario (infermieri, ostetriche, medici, assistenti sociali, psicologi), magistrati, ufficiali di polizia giudiziaria impegnati in un’attività di tutela delle fasce deboli della popolazione, maggiormente esposte a episodi di abuso e violenza: donne in particolar modo, ma anche minori, anziani, disabili, omosessuali, immigrati, ecc. L’intervento congiunto di questi specialisti permette di prestare contemporaneamente cure mediche e sostegno psicologico a chi subisce violenza, nel fondamentale rispetto della privacy del paziente. Il principale compito del gruppo è l’assistenza socio-sanitaria e giudiziaria alle vittime di violenza, e una particolare attenzione viene data a far emergere quegli episodi in cui le vittime hanno difficoltà a raccontare di essere state oggetto di violenza: questa reticenza è dovuta spesso alla paura di ritorsioni.
BILANCI. Il progetto nasce nel 2010 a Grosseto, ma già nel 2013 erano 10 le aziende ad averlo adottato sul territorio toscano. In queste, lo scorso anno sono stati registrati 2.998 casi di richiesta d’aiuto, di cui 2.646 provenienti da adulti (2.536 maltrattamenti, 85 abusi, 25 stalking) e 352 da minori (293 maltrattamenti e 59 abusi). Dal 2012 fino ad oggi, la Regione ha investito nel progetto del Codice Rosa una cifra complessiva pari a 595mila euro. Questi sono stati utilizzati per l’allestimento della “stanza rosa” nei pronto soccorso, per la dotazione di tutto il materiale necessario, per le spese aggiuntive per il personale (reperibilità/straordinari), per l’organizzazione delle iniziative formative rivolte al personale e per le attività informative/comunicative rivolte alla cittadinanza.