lunedì, 23 Dicembre 2024
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Donne, la battaglia (quotidiana) contro la violenza

Oggi si celebra in tutto il mondo la giornata di sensibilizzazione: a Firenze alcune realtà combattono ogni giorno

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Il 25 novembre si celebra in tutto il mondo la giornata contro la violenza sulle donne. Una battaglia che a Firenze viene combattuta ogni giorno da alcune realtà, come Nosotras, associazione di donne migranti e italiane che hanno deciso di affrontare insieme diversi momenti di difficoltà, condividendo modi e soluzioni e cercando di trovare nuove spinte verso il domani. Nosotras nasce nel 1998: “Veniamo interpellate per le giornate dedicate alla donna, l’8 marzo e il 25 novembre, ma svolgiamo un lavoro costante e quotidiano rivolto all’ascolto delle problematiche femminili – spiegano dall’associazione – i nostri sportelli di Firenze, Empoli, Scandicci, Signa e Lastra a Signa sono luoghi di primo ascolto delle donne, da qui le orientiamo verso i centri specializzati, se sono vittime di tratta, violenze domestiche o mobbing sul lavoro. Le indirizziamo quindi al tessuto associazionistico o professionale presente sul territorio toscano e in grado di dar loro risposte certe”.

fronti aperti

Un fronte particolarmente caldo per Nosotras è quello della prevenzione delle mutilazioni genitali femminili, a cui l’associazione ha dedicato una linea telefonica specifica (il numero è 055.2696715 ed è attivo ogni martedì e venerdì in orario di ufficio). “Quest’anno saremo, come sempre, attive su più fronti per ribadire il no alla violenza sulle donne – continuano dall’associazione – e lo faremo con mezzi che sono vicini all’universo femminile. Per esempio, nel caso delle mutilazioni genitali, il numero verde nazionale risponde alla polizia di stato e spaventa le donne che potrebbero utilizzarlo. Il nostro è invece un servizio piccolo ma capace di raccogliere le paure e le incertezze di tante donne che vogliono capire e uscire dal dubbio”.

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artemisia

Un’altra associazione da sempre impegnata in città a fianco dei più deboli, donne e minori, è Artemisia. Tanti i progetti che vengono portati avanti, fra cui quello sperimentale “Accoglienza integrata di emergenze”, che intende rispondere alla necessità di ospitalità immediata per le donne e i nuclei madre-bambini che si trovano in pericolo per situazioni di violenza. Il servizio è attivo con una reperibilità telefonica 24h/7, e le donne possono trovare accoglienza in due case rifugio a indirizzo segreto. Parallelamente va avanti anche il progetto “L’asilo che non c’è”, un asilo che non ha indirizzo ma che ha come sede la casa rifugio, dove i bambini possono restare mentre le mamme vanno a lavorare. Sempre per i piccoli, ma per quelli in età scolare, Artemisia porta avanti incontri di formazione per prevenire l’insorgenza di fenomeni di violenza.

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