lunedì, 23 Dicembre 2024
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Quando si vota per le prossime elezioni politiche 2022: la data

C'è il calendario: quando, come e per cosa si vota, i tempi per la formazione del governo e le nuove regole per elezioni politiche 2022

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C’è la data delle prossime elezioni politiche 2022, quando si vota in anticipo (la scadenza naturale sarebbe stata nel 2023) per le due Camere del Parlamento, in modo da velocizzare le procedure per formare il nuovo governo post-Draghi. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha sciolto le Camere. Poi, l’esecutivo uscente, incaricato del disbrigo degli affari correnti, ha indicato in un decreto le tempistiche del voto.

Elezioni politiche 2022: quando si vota per le prossime consultazioni

Dopo varie ipotesi sulla data delle prossime elezioni politiche (18 settembre, il weekend successivo o il 2 ottobre), è stato deciso quando si vota: domenica 25 settembre 2022. Secondo l’articolo 61 della Costituzione si deve andare alle urne entro 70 giorni dallo scioglimento delle Camere. In Italia si torna a votare tre mesi e mezzo dopo l’ultima consultazione, quella sul referendum sulla giustizia.

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I tempi quindi saranno piuttosto veloci rispetto alla norma. Bisogna infatti tenere in considerazione tutti gli adempimenti burocratici che interesseranno i partiti prima delle elezioni politiche 2022, fin dalla raccolta delle firme (tra le 1.500 e le 2.000) per la presentazione delle candidature e delle liste. Una cosa non da poco durante il periodo estivo.

I tempi delle elezioni politiche 2022, cosa succede ora e come si vota con il Rosatellum

Prima delle elezioni politiche 2022 ci saranno delle scadenze da rispettare e la prima data è il 27 luglio. Entro quel giorno il Ministero degli Interni deve comunicare alla Farnesina l’elenco degli elettori all’estero. Prima di Ferragosto i partiti devono depositare i simboli elettorali ed entro il 21-22 agosto vanno presentate le liste con i candidati alle prossime elezioni politiche.

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Ma per cosa si vota il 25 settembre 2002, in occasione delle elezioni politiche e come funziona il Rosatellum? La legge elettorale è un misto tra maggioritario e proporzionale e per la prima volta si riduce il numero dei nomi che saranno scelti, per effetto del referendum sul taglio dei parlamentari. I cittadini italiani maggiorenni sceglieranno 400 deputati (prima erano 630)  e anche 200 senatori (contro i 315 delle ultime consultazioni nazionali). Nel dettaglio 147 deputati saranno eletti con il sistema uninominale, 245 con il proporzionale e 8 dagli elettori all’estero, mentre 74 senatori con il maggioritario, 122 con il proporzionale e 4 dagli italiani all’estero. L’altra novità è che per la riforma costituzionale approvata l’anno scorso non è più necessaria un’età pari o superiore a 25 anni per votare il Senato, ma il diritto voto è stato esteso a tutti i maggiorenni.

Quando si vota per il governo

I tempi per la creazione del nuovo governo dipenderanno però dai risultati delle urne: un’ampia maggioranza accorcerebbe i tempi per la formazione del nuovo esecutivo. Sempre l’articolo 61 stabilisce che le due Camere del Parlamento italiano dovranno riunirsi entro 20 giorni dalle elezioni politiche: la prima seduta è stata fissata al 13 ottobre 2022. Andranno formati i gruppi e decisi i nomi dei presidenti di Camera e Senato.

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In Italia non si vota direttamente il capo del governo, ma quando è noto l’esito definitivo delle elezioni inizia un percorso (lungo o corto, in base al peso delle diverse forze politiche) per individuare il nome del nuovo presidente del Consiglio. Dopo le consultazioni dei vari partiti è il Capo della Stato Sergio Mattarella a dare l’incarico al nuovo premier, che dovrà andare di fronte a deputati e senatori per la fiducia.

Gli impegni del nuovo governo

Difficile, se non impossibile, che nuovo governo possa presentare le linee guida della legge di bilancio entro il 15 ottobre all’Ue ed entro il 20 ottobre al parlamento italiano. La scrittura della manovra sarà una vera e propria corsa contro il tempo: se non sarà approvata entro il 31 dicembre 2022 scatterà  l’esercizio provvisorio, il che significa che non si potranno fare nuovi variazioni di bilancio, ma limitarsi a gestire l’ordinaria amministrazione.

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