La Fondazione Italiana di Leniterapia (File) festeggia i suoi primi dieci anni di attività sul territorio toscano.
L’ASSOCIAZIONE. Nata nel 2002 grazie all’iniziativa e alla sensibilità di alcuni fiorentini che si sono messi all’opera per creare una fondazione no profit che costituisse un punto di riferimento italiano nel campo delle cure palliative e che supportasse, iniziando dalla città di Firenze, le strutture pubbliche nell’offerta di servizi di assistenza ai malati oncologici, e non solo, alla fine della vita, e alle loro famiglie. Tra i fondatori ricordiamo il marchese Piero Antinori, il Piero Morini, oggi responsabile unità cure palliative e Donatella Carmi Bartolozzi, presidente File.
L’EQUIPE. E’ grazie al lavoro integrato che la Fondazione svolge con le équipe dell’Azienda Sanitaria di Firenze e da due anni con quella di Prato, è stato possibile in questi dieci anni raggiungere 50 comuni delle due province con assistenza a domicilio, e seguire 5mila pazienti dal 2002. Grazie ai suoi 15 operatori (7 medici, 4 psicologi, 1 operatore socio-sanitario, 3 fisioterapisti) e agli oltre 100 volontari appositamente preparati, si è potuto dare una risposta alla necessità di riconfigurare uno spazio per la cura che non sia l’ospedale, ma qualcosa di simile allo spazio domestico, dove i malati terminali possano ricollocare al primo posto la qualità della vita loro rimasta e la loro dignità di persona, andando incontro alla morte nel modo più sereno.
L’ATTIVITA’. Oltre ai pazienti, la Fondazione offre assistenza anche alla famiglia del malato terminale: dal 2009, oltre il lavoro svolto da psicologi qualificati, FILE offre la possibilità di partecipare agli incontri settimanali dei suoi gruppi di auto mutuo aiuto, rivolta a tutti coloro che hanno subito una perdita e non riescono ad accettarla e interiorizzarla. Ad oggi sono 35 le persone che ne hanno usufruito. Oltre all’attività di assistenza alle persone malate e alle loro famiglie, FILE è impegnata nell’ambito formativo, riuscendo a realizzare 9 corsi per volontari di preparazione all’assistenza in cure palliative e 2 corsi di formazione esterni per preparare i volontari provenienti da altre associazioni.
LA TESTIMONIANZA. Significativa la testimonianza di Anna Maria del Balzo, volontaria presso gli hospice: “Spesso i malati hanno la necessità di parlare di ciò cui vanno incontro, cioè della loro morte, mentre i familiari tendono a non far pesare la condizione terminale cui va incontro il loro caro: qui entriamo in gioco noi, che cerchiamo di far capire alle persone che parlare della morte non è un tabù, ma serve ad andarle incontro più serenamente. Ogni persona poi ha la sua maniera di affrontarla, c’è chi sfugge alla realtà e si nasconde dalla malattia che lo sta uccidendo, e noi rispettiamo ogni loro modo di andarle incontro: siamo noi operatori ospiti nelle strutture, non i malati che li trovano una seconda casa dove avere assistenza continua con un accompagnamento dignitoso negli ultimi giorni della loro vita”.
LA FORMAZIONE DEGLI OPERATORI. Per quanto riguarda la formazione degli operatori, dal 2006 ad oggi File ha finanziato 3 master in cure palliative per l’Università di Firenze, per un totale di 30 borse di studio elargite a studenti di medicina e psicologia, oltre 2 convegni internazionali e 5 corsi di aggiornamento per l’ambito sanitario, ambito dove la Fondazione vuole investire sempre di più. Va sempre ad aumentare inoltre il riscontro positivo che si sta avendo sul territorio grazie alla campagna di sensibilizzazione al tema delle cure palliative, attraverso incontri, seminari, convegni e iniziative per raccolte fondi rivolti a tutta la cittadinanza. In questi primi mesi del 2012 la Fondazione ha organizzato un ciclo di conferenze dal titolo “File per la Città”, per approfondire le tematiche legate al ‘fine vita’ attraverso diversi punti di vista, spirituale, sociale e culturale.