Un euro per un Fiorino: l’idea era quella di tornare a coniare la storica moneta di Firenze, da usare come valuta parallela solo all’interno dei confini cittadini e con tanto di “ufficio di cambio”. La proposta, avanzata dal Consigliere comunale Andrea Asciuti (Gruppo misto), è stata liquidata dalla Commissione Sviluppo economico di Palazzo Vecchio, che ha bocciato la sua mozione. Tutte le forze politiche si sono schierate per il no. Il diretto interessato si è detto “veramente dispiaciuto”, perché a suo parere questa soluzione “avrebbe sicuramente rilanciato l’economia locale con i suoi prodotti” oltre a permettere “al Comune di fare cassa” sfruttando l’appeal delle nuove monetine sui turisti.
L’idea del nuovo Fiorino di Firenze come moneta parallela
Il progetto era stato annunciato un mese fa dal consigliere Asciuti insieme allo scrittore Cosimo Massaro, che da tempo si occupa di monete complementari. “Gli Stati non esercitano più una vera sovranità monetaria e non riescono più ad economizzare la ricchezza di una Nazione – aveva spiegato Massaro – L’Euro è una moneta privata e nessun ministro dell’economia può fare manovre davvero espansive perché manca il denaro nell’economia reale. Nell’economia tecno-finanziaria, invece, al dì sopra degli Stati gira tanta moneta, circa 50 volte in più rispetto al PIL dell’intero Pianeta. Un sistema che sta collassando su se stesso“.
Da qui l’ipotesi di creare “una scialuppa di salvataggio” con una “moneta complementare che possa sostenere gli scambi, come ad esempio le ‘Stato Note’ emesse non a debito e direttamente dal Tesoro”. Asciuti aveva appoggiato questa idea, annunciando una mozione, per impegnare il Comune di Firenze ad aprire un ufficio competente per coniare nuovi fiorini, monete metalliche o cartacee (“note comunali complementari”), con uno scambio alla pari con l’Euro: 1 euro per 1 fiorino, appunto.
Lo stop alla mozione
La proposta non ha trovato altri sostenitori in Palazzo Vecchio. “La circolazione del Fiorino – ha commentato Asciuti – avrebbe sicuramente rilanciato l’economia locale con i suoi prodotti e grazie alla conversione di un Euro = un Fiorino avrebbe permesso sicuramente al Comune di fare ‘cassa’ visto i milioni di turisti che arrivano ogni anno nella nostra città e che nell’intenzione di riportare a casa un ricordino come i fiorini avrebbero lasciato nelle casse del Comune milioni di euro”.
Il consigliere del Gruppo misto adesso rilancia, auspicando che in futuro possano arrivare provvedimenti che, prendendo spunto dalla proposta, leghino il Fiorino a eventi tradizionali di Firenze. Ad esempio, si chiede Asciuti, “perché non valutare l’idea di far circolare il Fiorino in dei mercati medievali durante l’evento del Calcio Storico Fiorentino?”.