Commozione e molte lacrime per i funerali di Francesco Nuti, svolti a Firenze. L’attore e regista, morto lo scorso 12 giugno (nello stesso giorno di Silvio Berlusconi), è stato ricordato nella basilica di San Miniato al Monte. Tanti i presenti: da alcune persone comuni (nonostante la cerimonia fosse strettamente privata) a qualche tifoso viola che ha sistemato sul feretro una sciarpa della Fiorentina, squadra di cui Nuti era tifoso. E poi gli amici storici: Leonardo Pieraccioni, Carlo Conti, Giorgio Panariello, Antonio Petrocelli, Gianfranco Monti, Nicola Pecci, Valeria Solarino, Giovanni e Sandro Veronesi. Tra i presenti anche i sindaci di Firenze e Prato Dario Nardella e Matteo Biffoni.
I funerali di Francesco Nuti e la canzone interpretata da Masini
Il momento più toccante dei funerali di Francesco Nuti è stato quando, a fine cerimonia funebre, Marco Masini ha improvvisato “Sarà per te”, la canzone che Nuti aveva portato a Sanremo nel 1988. Quei minuti sono stati lunghissimi per tutti. Prima è stato difficile trattenere le lacrime (in particolare Petrocelli era molto provato), poi è scattato un lungo applauso. Anche l’omelia di padre Bernardo Gianni era stata molto apprezzata. Padre Bernardo aveva citato il film “Madonna che silenzio c’è stasera”, quando Nuti dice che per svoltare nella vita si deve vincere al Totocalcio, andare in Perù e spostare la chiesa. E ha ricordato anche di quando, da ragazzo, nella sua Prato, si era trovato proprio nel mezzo delle riprese di quel film.
I ricordi e la serata per Nuti in piazza Santa Croce, il 12 luglio
Dopo i funerali di Francesco Nuti molti personaggi si sono fermati per lasciare un ricordo di quel che è stato il percorso fatto con Nuti. “Oggi non è il giorno dell’addio – ha detto il fratello di Nuti, Giovanni -. È un giorno di inizio, ci sono da fare tante cose, come rivalutare una serie di lavori che Francesco ha fatto”. Durante il funerale Monti ha letto una lettera di un amico di Nuti, Daniele Guerriero, dal titolo ‘Il bacino’, mentre Giovanni Veronesi al termine del funerale ha detto: “Francesco era carne della mia carne. Lui ha smesso di soffrire, ora inizio io”. Pieraccioni ha ricordato che “Nuti rimarrà nei suoi film”. Panariello ha sottolineato: “per noi toscani Francesco è stato un faro, un poeta”. Un concetto ripreso anche da Conti secondo cui quello di Nuti “è un pezzo del cinema che non si cancellerà mai”. E se a Prato è stato il giorno del lutto cittadino, il sindaco di Firenze Nardella ha annunciato che il 12 luglio ci sarà “una serata dedicata a lui in piazza Santa Croce”, aperta a tutti. Alle 21 sarà proiettato il film “Caruso Pascoski (di padre polacco).