Chi è il generale Roberto Vannacci che ha scritto il libro “Il mondo alla rovescia”? In questi giorni più o meno tutti si sono posti la domanda. 54 anni, ex capo della Folgore, il generale Roberto Vannacci ha un curriculum di tutto rispetto, con ruoli di responsabilità nelle forze speciali. Le sue frasi, pubblicate nel suo libro autoprodotto hanno scatenato una bufera.
Chi è il generale Vannacci: il curriculum e cosa ha scritto nel libro “Il mondo alla rovescia”
E dunque chi è adesso il generale Vannacci? Finora era alla guida dell’Istituto Geografico Militare, la cui sede è a Firenze (il 18 agosto è stato rimosso dal ruolo dopo le polemiche). Nel suo libro emergono frasi sulla ‘anormalità lgbt’, prese di posizioni contro migranti, femminismo, ambientalisti. Tre lauree, sei lingue (tra cui anche il rumeno e il russo), il curriculum del generale Roberto Vannacci è lungo: in passato è stato comandante della Task Force 45 durante la guerra in Afghanistan, ha guidato il contingente italiano nella guerra civile in Iraq ed è stato anche al comando del nono Reggimento d’assalto paracadutisti “Col Moschin” e della Brigata Paracadutisti “Folgore“.
Più di recente, dal 2018 al 2020, ha ricoperto l’incarico di Capo di Stato Maggiore della Divisione Vittorio Veneto e dal 2020 è stato impiegato come addetto per la Difesa presso la Federazione Russa, con accreditamenti secondari in Bielorussia, Armenia e Turkmenistan. Dichiarato “persona non grata” dalle autorità russe a seguito della guerra in Ucraina ha cessato l’incarico l’anno scorso.
Di cose, Vannacci certamente ne ha viste tante, ma di sicuro ricorderà queste giornate. Il suo libro è in testa alla classifica di Amazon. All’interno risultano frasi del tipo: “Cari omosessuali, normali non lo siete, fatevene una ragione!”. E ancora: “Se non è nella natura dell’uomo essere cannibale, perché dovrebbe esserlo per il diritto alla genitorialità?”.
La presa di posizione dell’Esercito e quelle di Guido Crosetto
L’Esercito sa bene chi è il generale Vannacci. Pochi minuti dopo lo scoppio delle polemiche, il 17 agosto, era arrivata una nota. Una nota molto chiara in cui L’Esercito prendeva subito le distanze parlando di “opinioni personali, delle quali l’Esercito non era a conoscenza. Mai sottoposte ad autorizzazione e valutazioni dei vertici militare”. Il ministro della Difesa Guido Crosetto è andato su tutte le furie, affermando sui social che si tratta di “opinioni personali che screditano l’Esercito, la Difesa e la Costituzione repubblicana”. Il 18 agosto è poi arrivata la decisione dello Stato Maggiore dell’Esercito che ha sollevato Vannacci dal comando e lo ha rimosso dal ruolo di capo dell’Istituto geografico militare di Firenze. Il generale, da quanto si apprende, è stato messo a disposizione del comando delle forze operative terresti rimanendo nella sede del capoluogo toscano.
Dura la reazione anche del sindaco di Firenze Dario Nardella che ha definito “di una gravità inaudita” le parole espresse da Roberto Vannacci nel suo libro. “Mi lasciano sconcertato – ha commentato il primo cittadino – anche perché espresse da un servitore dello Stato, un alto ufficiale dell’Esercito italiano nonché comandante di una storica e prestigiosa istituzione di Firenze come l’Istituto geografico militare”. Poi ha rincarato la dose: “Per noi è inaccettabile che una Istituzione della nostra città sia guidata e rappresentata da una persona che manifesta idee così aberranti e offensive“.
La difesa del generale Vannacci
Il generale Vannacci nel frattempo si è difeso. Ha parlato di “strumentalizzazione” fatta “con frasi estrapolate dal contesto”. Vannacci si è detto “amareggiato per il processo a delle opinioni: Giordano Bruno lo hanno bruciato perché aveva un pensiero controcorrente, meno male che abbiamo superato quei momenti”. “La frase sugli omosessuali viene da uno, ovvero io, che è scappato tutta la vita dalla normalità: per questo dico che sono a fianco degli omosessuali nella caratteristica di essere al di fuori della normalità – ha aggiunto -. Sono un esponente delle forze speciali e rivendico l’anormalità, nel senso che ho fatto cose che la gente normale non fa. Per questo dico che sono a fianco degli omosessuali in questo. Nel libro spiego che l‘anormalità non è migliore o peggiore, non è buona o cattiva“.