“Siamo venuti a conoscenza che il Carcere di custodia attenuata femminile di Empoli non viene riconvertito, come era stato ventilato, in Casa di Cura e custodia per problemi mentali femminili. E questo è positivo, visto che andiamo a dismettere anche l’Opg di Montelupo. Ricordo che la dismissione dell’Opg di Montelupo Fiorentino è stato uno degli obiettivi che questa Provincia aveva teso a perseguire. Se c’è la chiusura dell’Opg di Montelupo non si capiva come mai, invece, si andava nella direzione di riconvertire la realtà al femminile in una situazione similare a quella che viene chiusa. Rimane il problema dell’utenza del carcere femminile – ha spiegato Gloria Campi – e rimane da capire: se la struttura non viene riconvertita in casa di cura e rimane la situazione quale quella attuale di una pochezza, di una sottostima e di una sottovalutazione del carcere stesso che fine farà quel tipo di esperienza? In una discussione, molto vasta e molto interessante, con il dott. Corleone, abbiamo ribadito che la Provincia di Firenze, con la Regione Toscana, con enti locali e la realtà penitenziaria ha firmato protocolli d’intesa che prevedono determinate cose da realizzare all’interno di queste strutture. In questo protocollo d’intesa si fa riferimento ad un protocollo generale dove vi è un’applicazione dei criteri in maniera restrittiva rispetto a chi deve andare dentro queste strutture. Questo vale sia per il carcere al femminile, sia per Solliccianino.
Chiediamo alla Provincia – ha concluso Gloria Campi – di verificare lo stato delle cose e ripuntualizzare, con i contraenti del protocollo stesso, i criteri ed il modo di acquisire le persone che devono entrare all’interno di queste strutture”.