”Ragazzi, attenti a quel che bevete”: non solo uno slogan, ma una seria ammonizione. Infatti, i dati che sono emersi dalla ricerca di Elisabetta Bertol, ordinario di tossicologia forense dell’Ateneo fiorentino, sono a dir poco preoccupanti. La ricerca è stata portata avanti grazie alle collaborazioni con il Comune di Firenze e con la Onlus Generazione Contatti, promotrice del progetto “Bevi con la testa”. Per celebrare l’iniziativa, un gruppo di studenti ha fatto stampare magliette “commemorative” (nella foto).
LA RICERCA. Sono stati analizzati i capelli di 874 studenti (con il permesso dei genitori e mantenendo sempre l’anonimato), tutti d’età compresa tra i 13 e i 15 anni, selezionati dall’ultimo anno di scuole medie o dal primo di scuole superiori. Dai dati esaminati, emerge che il 18% dei ragazzi ha familiarità con l’alcol (e circa il 3% ne fa un consumo eccessivo) e oltre il 43% assume caffeina (in maniera elevata per il 21%). Il consumo di tabacco riguarda un ragazzo su quattro (i fumatori cosiddetti pesanti sono il 17%). Lo studio offre uno spaccato per classi di età e per genere e un focus relativo al consumo multiplo. Dell’intero campione, 38 giovanissimi (quasi il 5%) sono forti consumatori di caffeina e nicotina, 17 (circa il 2%) di alcol e caffeina, 10 di alcol e nicotina. Quattro studenti (lo 0,5%) risultano forti consumatori di alcol, caffeina e nicotina.
BERTOL. “L’indagine richiama la necessità di sensibilizzare l’opinione pubblica su questi temi e di portare avanti nuove campagne di prevenzione –spiega Elisabetta Bertol – una riflessione a parte merita il dato dei consumatori di caffeina. Incrociando il risultato scientifico e le risposte date nei questionari emerge una criticità che riguarda l’informazione. Pochi ragazzi sanno, per esempio, che alcune bevande energetiche contengono una concentrazione di caffeina superiore a due o tre tazzine di caffè. Occorrerebbe a mio avviso rendere esplicita questa informazione come avviene peraltro per il tabacco e l’alcol”.