Il Pd a livello nazionale ha fatto il botto ma in senso negativo visto che è caduto rovinosamente. E anche in Toscana i risultati delle elezioni danno un Pd in grave difficoltà. Se Firenze si salva (Federico Gianassi, Emiliano Fossi eletti alla Camera, Ilaria Cucchi al Senato) nelle altre province le difficoltà sono evidenti.
Il tonfo del Pd in Toscana nelle elezioni politiche
I dati parlano chiaro. Le elezioni sono state un flop per il Pd in Toscana. Secondo il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani per il Pd occorrerà riflettere sugli errori compiuti e su un approccio diverso che deve essere costruito all’insegna di un rinnovamento, di una rigenerazione della politica, dei contenuti. Il problema, secondo Giani, è stato anche nelle alleanze. I collegi uninominali, ha detto Giani, “sembravano tutti già decisi nel momento in cui poi il risultato del centrodestra, se andiamo a guardare i numeri, è di chi governerà col 43-44%, quindi non avendo la maggioranza assoluta nel paese”. La vittoria del centrodestra, ha spiegato Giani, è stata comunque netta.
Le parole di Nardella
Il flop delle elezioni del Pd in Toscana salva in realtà Firenze e quindi anche il sindaco di Firenze Dario Nardella. Che spera sempre più di diventare segretario nazionale anche se direttamente non lo dice. La posizione in questo caso è simile a quella di Giani. Se il governatore toscano ha detto che oggi è prematuro parlare del futuro leader Pd, Nardella ha dichiarato che è “necessario cambiare partito prima che il segretario”. Di certo, secondo il sindaco, i dati di Firenze parlano di un Pd comunque forte. “Siamo di fronte ad un vento inarrestabile delle destre, a una situazione estremamente critica del Pd e con attacchi che vengono da tutte le parti – ha detto il sindaco -. Eppure il dato è che per buttare giù il Pd a Firenze ci vogliono 1000 Meloni, 1000 Calenda, 1000 Conte. Nessuno butta giù il Pd a Firenze, anche nel peggiore dei momenti”.