Dopo il successo dell’iniziativa “Wander and Pick”, che ha portato lo scorso aprile tanti scandiccesi e non solo a raccogliere tulipani nel campo vicino al parco dell’Acciaiolo, l’associazione ideatrice “Le tribù della terra” spinge l’acceleratore sulla coltivazione biologica e sullo studio di specie autoctone dimenticate. E lo fa a Scandicci con un duplice scopo. Da una parte per valorizzare il tulipano in ottica bio ed etica, dall’altra per dare nuova vita all’area dell’ex Cnr con lo studio delle collezioni ancora presenti di alberi da frutto rari.
Il tulipano biologico non esiste (per ora)
“L’Olanda, che nel settore floricolo è una potenza, oggi è in ritardo sul piano biologico ed etico nelle coltivazioni. Inoltre, si sono perse le filiere botaniche e non c’è una cultura nel rispetto della salute dei lavoratori”, spiega Alessandra Benati, coordinatrice del progetto per l’associazione Le tribù della terra.
“Da vent’anni a questa parte i prezzi a monte dei tulipani e di tante altre bulbose sono diventati così bassi che molti agricoltori italiani, per esempio quelli di Pescia (Pistoia), hanno cessato le produzioni perché non riuscivano a reggere un confronto al ribasso. Oggi la floricoltura toscana e made in Italy ha la possibilità di fare passi in avanti nel biologico come nessun altro Paese al mondo”, prosegue la responsabile, specializzata in filosofia e nelle sue applicazioni volte alla comprensione della scienza, aggiungendo: “Fortunatamente da noi ci sono questi valori nelle politiche agricole e c’è sensibilità per il biologico, visto che il vivaismo esiste, artistico e scientifico, dal tempo dei Medici. Proprio come per l’artigianato, il campanilismo italiano è stato di aiuto perché ha preservato i saperi locali, non disperdendo le competenze”.
Il campo di tulipani a Scandicci farà il bis
Per il futuro Benati ha già le idee chiare su Wander and Pick. “Ripeteremo l’iniziativa durante la primavera 2019 in un nuovo spazio adiacente l’area dell’ex Cnr, coltivando i 200mila tulipani, che compriamo in Olanda, in maniera sperimentale e biologica. Posso anche anticipare che il terreno di quest’anno sarà mantenuto per studi e sperimentazioni”.
Ma non è tutto. “Ci siamo incontrati nei giorni scorsi con l’assessore all’ambiente del Comune Barbara Lombardini e a partire da fine ottobre puliremo una parte del pomario dell’ ex Cnr, abbandonato da vent’anni. Appena ci saranno i frutti vogliamo catalogarli, identificarli e speriamo arricchirli con un lavoro monografico e di cartellinatura di alberi come i diosperi, visto che ci sono delle specie esotiche cinesi e giapponesi. Poi presenteremo i risultati del nostro lavoro in occasione dell’iniziativa sui tulipani, magari con qualche anticipazione durante la prossima Fiera di Scandicci”.