Per molti in città è semplicemente “l’omino con l’ombrello” di Folon. All’inizio del 2019, “L’uomo della Pioggia” del celebre artista belga tornerà a casa, sulla rotonda di Firenze sud che l’ha ospitato per 15 anni, nonostante 4 incidenti stradali, l’ultimo dei quali ha imposto un difficile restauro d’emergenza.
Il recupero, affidato alla Galleria Frilli di Firenze, si è concluso da qualche mese mentre il Comune di Firenze ha di recente presentato il progetto per la messa in sicurezza dell'opera.
Il “paraurti” dell'omino di Folon
Questa volta il bronzo, 3 metri di altezza, sarà protetto da un piedistallo, che verrà sistemato nella rotatoria davanti all’Obihall, teatro che – per la cronaca – nel frattempo avrà cambiato nome diventando “Tuscany Hall”.
Il progetto di Palazzo Vecchio pensato salvare la statua di Jean Michel Folon da future “incursioni” di veicoli prevede una pedana rialzata di circa 80 centimetri rispetto alla fontana, oltre a un ritocco alla vasca, il cui bordo sarà portato a 40 centimetri.
Ci saranno anche altre novità : nuova illuminazione per la statua e per le vicine strisce pedonali, oltre a una telecamera di videosorveglianza del traffico. C’è anche l’ipotesi dell’arrivo di un nuovo autovelox tra via Enrico De Nicola e Lungarno Aldo Moro, ma su questo punto gli uffici comunali stanno ancora lavorando.
La statua dopo il restauro del 2015
La travagliata storia della statuta “L'uomo della pioggia” di Jean Michel Folon
Jean Michel Folon donò il suo bronzo “L'uomo della pioggia” alla città di Firenze nel 2002, in occasione del Social Forum: l’anno dopo l’opera fu posizionata sulla rotonda tra lungarno Colombo, via Enrico De Nicola e via della Casaccia. La collocazione inizialmente doveva essere temporanea poi i fiorentini si sono affezionati all’omino con l’ombrello e qui l'opera è restata, sebbene sia stata più volte al centro di incidenti stradali, 4 per l'esattezza.
L’ultimo scontro risale al gennaio del 2017, quando la statua è stata centrata in pieno da una macchina, ma il bronzo era stato protagonista di un urto rocambolesco anche due anni prima: nel marzo del 2015 è stato spezzato in due dopo l’urto con una vettura. La statua di Folon fu poi restaurata e ricollocata nella rotonda nove mesi dopo, a seguito di un restauro da 10mia euro.