domenica, 24 Novembre 2024
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L’Alluvione, 48 anni dopo

Prima la Santa Messa, poi il lancio di una corona d'alloro in Arno per omaggiare le 35 persone che persero la vita nella tragedia del 4 novembre 1966

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Sono passati 48 anni dal giorno del più tragico risveglio di Firenze: alle prime ore del 4 novembre del 1966 la città si ritrovò sommersa dalle furiose acque dell'Arno in piena. Non sarebbe stata più la stessa dopo quella disastrosa alluvione che costò la vita a 17 fiorentini in città e ad altre 18 persone in provincia, tra cui i due bambini di tre anni Marina Ripari e Leonardo Sottile, entrambi di Sesto Fiorentino. Domani la città ricorda ufficialmente le 35 vittime con una Messa e con il lancio di una corona d'alloro nel fiume.

Una messa per le vittime dell'Alluvione

Le celebrazioni, che dal 1994 sono organizzate dall'associazione Firenze Promuove, si apriranno alle 11 con la Santa Messa in memoria delle 35 vittime officiata da Monsignor Giancarlo Corti, vicario del Vescovo per la carità e proposto della Cattedrale, all'Oratorio della Madonna delle Grazie, in Lungarno Diaz 6, proprio ai piedi della Madonna che un tempo era conservata in una cella del Ponte alle Grazie per proteggere dalle alluvioni.

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corona d'alloro in Arno, per chi non ce la fece

Al termine della Messa, intorno alle 11.40, il Gonfalone del Comune sarà in testa al corteo di autorità e cittadini diretto verso Ponte alle Grazie, dove verrà lanciata in Arno una corona di alloro per omaggiare le vittime, dopo la benedizione del fiume. Saranno presenti il presidente di Firenze Promuove Franco Mariani e la presidente del consiglio comunale Caterina Biti.

“Ricordiamo queste 35 vittime – spiega Franco Mariani – di cui fino a otto anni fa, eccetto tre o quattro nominativi, nessuno conosceva nome e cognome. Ora, grazie al documento ufficiale del 1966 della Prefettura che abbiamo recuperato e pubblicato nel quarantennale, abbiamo dato non solo un volto a queste persone, ma soprattutto abbiamo fatto sapere come sono morte. Per 30 anni nessuno si è ricordato di loro. Ancora oggi, a quasi 50 anni, non esiste una lapide o un monumento che li ricordi, a differenza invece di altri tragici eventi cittadini. C’è un monumento per gli Angeli del Fango, ma per le vittime no. Il loro ricordo, che da 18 anni annualmente perpetuiamo, oggi più di prima, deve essere monito a tutti che un evento tragico, come quello del 1966, ancora oggi potrebbe provocare numerosi morti, di più dei 35 del ’66”.

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In consiglio comunale

Il ricordo dell'Alluvione aprirà anche la seduta del consiglio comunale convocata per oggi alle 14.30. Interverranno Erasmo D’Angelis, Capo struttura di missione contro il dissesto idrogeologico e per lo sviluppo delle infrastrutture idriche, e Gaia Checcucci, segretario generale dell'Autorità di bacino del fiume Arno.

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