martedì, 29 Aprile 2025
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Lavoro sommerso, continuano i controlli nei ”capannoni alveare”

Effettuati una serie di controlli nei capannoni nelle zone industriali di Calenzano ed Empoli da parte di guardia di finanza, polizia, carabinieri e non solo. Ecco il bilancio delle operazioni.

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Lotta al lavoro sommerso, continuano i controlli nei “capannoni alveare”.

I CONTROLLI. Anche nei giorni scorsi la Guardia di Finanza di Firenze, coadiuvata da Polizia di Stato, Carabinieri, funzionari e operatori dell’Azienda Sanitaria fiorentina ed empolese, Direzione Territoriale del Lavoro, dell’Inail, dell’Inps, tecnici dei Vigili del Fuoco e della Polizia Municipale di Calenzano, ha eseguito una serie di controlli nei capannoni nelle zone industriali di Calenzano ed Empoli.

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CALENZANO. Questo il bilancio delle operazioni: a Calenzano sono stati controllati 3 capannoni dove operavano 3 ditte tutte gestite da un’unica famiglia cinese (2 intestate al marito e una alla moglie). Nelle tre aziende che producono minuteria metallica per le grandi griffe, erano impiegati 111 lavoratori (cittadini di origine cinese, alcuni senegalesi e 2 italiani). Di questi – spiega la guardia di finanza – 22 sono risultati in nero (cinesi e senegalesi) e 89 sono le posizioni irregolari riscontrate. I controlli della Direzione Territoriale del Lavoro, dell’INPS e dell’lNAIL hanno portato a sanzioni amministrative per 238.500 euro, mentre l’ASL ha comminato 40.000 euro di sanzioni per le condizioni di sicurezza e di igiene dei macchinari, degli spogliatori e dei servizi. Infine i NAS dei Carabinieri hanno sottoposto a sequestro 1.600 kg di prodotti alimentari (vegetali ed animali) e due locali abusivi adibiti rispettivamente a cucina e magazzino sprovvisti delle previste autorizzazioni. I Vigili del Fuoco hanno rimosso quattro bombole di GPL e stanno vagliando le posizioni relative alle certificazioni antincendio.

EMPOLI. Nell’empolese è stato sottoposto a controllo un capannone dove sono presenti 9 ditte, che producono articoli in pelle, gestite da cittadini cinesi. Sei di queste sono risultate irregolari nella gestione del personale, di cui una anche per la produzione di merce contraffatta. All’interno del capannone erano intenti a lavorare 70 operai tutti di origine cinese, molti dei quali – spiega ancora la guardia di finanza – vivevano all’interno dell’immobile, con letti di fortuna ricavati in soppalchi. Sono 36 i lavoratori risultati in nero, di cui 3 clandestini. Sono state rimosse dai Vigili del Fuoco 7 bombole di GPL e disattivata la fornitura di gas. L’ASL ha rilevato varie violazioni in materia di sicurezza del lavoro. Sono stati sottoposti a sequestro 2 punzoni, 15 macchine, 471 borse e 17 kg di accessori metallici recanti noti marchi falsi. Due i cinesi denunciati all’Autorità Giudiziaria: uno per produzione di merce contraffatta e l’altro per aver assunto personale clandestino.

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IL BILANCIO. Dall’inizio dell’anno, il dispositivo dei controlli nei cosiddetti “capannoni alveare” è stato attivato in numerose occasioni, controllando ditte che operano prevalentemente nel settore del confezionamento di abbigliamento e accessori gestite da cinesi. E’ stata riscontrata la presenza di 133 lavoratori a nero, 95 irregolari e 14 clandestini. Emesse 12 richieste di provvedimenti di sospensione dell’attività imprenditoriale ai sensi dell’art. 14, del d.lgs. 81/2008 (impiego di personale non risultante dalla documentazione obbligatoria in misura pari o superiore al 20% del totale dei lavoratori presenti sul luogo di lavoro all’atto del controllo) e 9 ordinanze di cessazione immediata delle attività lavorative e/o i sequestri per mancanza dei requisiti igienico – sanitari e delle norme di sicurezza. Nel corso del 2013, la Guardia di Finanza di Firenze ha eseguito 82 ispezioni dirette al contrasto del lavoro nero, con controlli operati nei mercati rionali, esercizi commerciali, nonché in occasioni di fiere, sagre, notti bianche e concerti. Complessivamente sono stati individuati 375 lavoratori in nero, 117 irregolari e 28 clandestini.

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