Alcune divorano tutto quello che capita loro a tiro, altre riducono gli argini dei fiumi a un groviera. Gli esperti le chiamano “specie aliene invasive”, piante e animali che non arrivano da altri pianeti, ma da habitat lontani e che sono devastanti per il nostro ecosistema.
Sono “atterrate” da noi per mano, consapevole o meno, dell’uomo e qui non trovano predatori naturali a frenare il loro sviluppo. In tutta la Toscana ne esistono oltre 567 specie e anche Firenze vanta la sua “collezione” di colonie aliene invasive: pesci, insetti, mammiferi, alghe. Si va dal gambero rosso della Louisiana, alla cosiddetta “erba alligatore”, verde pianta acquatica che affiora vicino alla riva dell’Arno. I danni sono stimati ogni anno in oltre 12 miliardi di euro in tutta Europa.
I danni provocati dalle specie aliene invasive (anche a Firenze)
“Le specie aliene invasive minacciano la biodiversità, competono con le specie autoctone, nei casi più gravi comportandone anche il rischio estinzione, e sono spesso responsabili della diffusione di patogeni e malattie”: Alberto Inghilesi, è uno zoologo, fa parte del team di Nemo, società fiorentina specializzata negli studi naturalistici che è partner del progetto Life Asap, cofinanziato dalla Commissione Europea per fronteggiare queste invasioni biologiche.
“L’obiettivo – chiarisce – è ridurre l’introduzione delle specie aliene invasive e contenerne gli impatti sul territorio italiano, grazie all’aumento della consapevolezza di tutti i cittadini, professionisti e pubbliche amministrazioni riguardo alle problematiche causate da queste specie”.
La “legge anti-alieni” e l’app acchiappa invasori
Di recente è stato approvato un regolamento europeo che ha stilato una black list di 49 specie: non possono introdotte nell’Ue, vendute o liberate in natura. “Il consiglio – suggerisce Inghilesi – è di informarsi sempre prima di acquistare una pianta o un animale, per capire da dove proviene e se si tratta di una specie aliena invasiva. Teniamo sempre presente che liberare in natura specie aliene invasive non è una buona pratica da cittadini responsabili”.
In cantiere ci sono incontri pubblici e un’app per dare la “caccia” agli “invasori”, con cui i cittadini potranno segnalarne la presenza. Per informazioni è possibile consultare il sito del progetto Lifeasap dedicato alle specie aliene invasive.