Un muro imponente, segnato dal tempo e da qualche scritta, e un vecchio portone in legno, perennemente sbarrato. L’ingresso all’ex cimitero della Misericordia in via degli Artisti si presenta così, un po’ anonimo, quasi soffocato dagli alti palazzi vicini e dal traffi co della piccola piazza antistante. E ormai in pochi, oggi, ricordano cosa si nasconda dietro quella facciata in stile neoclassico un po’ decadente.
CIMITERO-PARCO? I tempi dell’incuria e dell’abbandono, forse, stanno per finire. La storica area sepolcrale, edificata nel 1747 per volere della reggenza lorenese e ormai dismessa da più di cent’anni, infatti, potrebbe finalmente riaprire i battenti. Anche ai “vivi”, s’intende. L’idea, emersa anche durante le assemblee dei “100 Luoghi” organizzate da Palazzo Vecchio, è quella di fare dell’ex cimitero una nuova area verde per i residenti, senza stravolgere l’aspetto e la natura originaria del luogo. In particolare, due sono i progetti valutati dalla Confraternita fiorentina, da metà Ottocento proprietaria dell’intero spazio: ristrutturare l’area e trasformarla in un “cimitero-parco”, sul modello dei tanti presenti in Europa, oppure renderla un nuovo centro polivalente per mostre e altri eventi culturali.
NUOVO GIARDINO. Considerando che, per chi vive nella zona, le aree verdi più vicine sono quelle di piazza Savonarola e piazzale Donatello, l’apertura di un parco in via degli Artisti “sarebbe davvero un’ottima soluzione – fa notare Iacopo Ghelli, consigliere del Quartiere 2 – e risponderebbe alla politica del cosiddetto ‘giardino a meno di 10 minuti’ da casa, da sempre uno degli obiettivi di questa amministrazione”.
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Foto di Barbara Fanini
OPZIONE DUE. Non tutti, invece, sembrano favorevoli al centro polivalente: se l’ampio emiciclo interno, delimitato dal bel loggiato classicheggiante, sembra offrirsi come una “location” ideale (e decisamente suggestiva) per concerti e rappresentazioni teatrali, a molti cittadini la sola idea di vedere l’erba del cimitero invasa da microfoni, maschere e tutù mette i brividi. Senza contare che questa seconda soluzione, a differenza della prima, imporrebbe obbligatoriamente la rimozione dei resti mortuari (circa quattromila salme) e un loro trasferimento al cimitero di Soffiano: un’operazione non proprio semplicissima, che potrebbe richiedere anche diversi mesi di lavoro.
COSTI MILIONARI. Parco o centro culturale che sia, ad ogni modo, priorità della Confraternita fiorentina per il momento resta quella di affrontare le spese per la rimessa in sicurezza dell’edificio. Spese che, a quanto sembra, potrebbero superare i quattro milioni di euro. E l’inizio dei lavori non è certo dietro l’angolo: tra la ricerca dei finanziamenti, le pratiche per il cambio di destinazione d’uso dell’area e l’effettiva messa in moto delle ruspe, ci vorrà non meno di un anno. Ai cittadini del quartiere, dunque, non resta che aspettare.