Il liceo scientifico Leonardo da Vinci di Firenze è agibile ed è stato riaperto alle lezioni oggi, lunedì 28 ottobre, dopo il boato udito in tutto l’edificio venerdì scorso e le crepe che si sono create in due aule: il monitoraggio dei tecnici ha escluso problemi strutturali. Al piano interrato del complesso sono in corso lavori di adeguamento sismico. Gli studenti però hanno proclamato uno sciopero per chiedere lumi sul cantiere. Venerdì scorso, a seguito del forte rumore, l’istituto di via Giovanni dei Marignolli è stato evacuato per precauzione: ripercorriamo le tappe di quanto successo al liceo scientifico Leonardo da Vinci di Firenze e le cause delle fessurazioni.
Cos’è successo al liceo scientifico Leonardo da Vinci di Firenze
Venerdì 25 ottobre, intorno alle ore 10.00, studenti e professori hanno sentito un forte boato. Sul posto sono interventi i vigili del fuoco che hanno attivato il piano di emergenza. È stato così deciso di evacuare l’intero edificio facendo uscire le 1000 persone presenti in quel momento nel complesso. In un primo momento si era diffusa la falsa notizia di un crollo, fatto poi smentito anche dalla dirigente scolastica del liceo scientifico Leonardo da Vinci di Firenze.
Sono subito scattati i rilievi dei tecnici della Città metropolitana che hanno evidenziato delle fessurazioni di due tramezzi di murature non portanti in altrettante aule didattiche, una al piano terra e l’altra al primo livello del fabbricato.
Le cause dei problemi al liceo scientifico Leonardo da Vinci
Le cause di quanto successo nelle due aule del liceo Leonardo da Vinci sono state attribuite all’assestamento di una delle colonne su cui sono in corso i lavori, il pilastro numero 31, che è stato monitorato per 48 ore tra venerdì e domenica con una strumentazione che può rilevare variazioni nell’ordine di centesimi di millimetro.
Gli ingegneri hanno comunicato che ogni movimento di assestamento risulta esaurito e non sono stati registrati movimenti incompatibili con il normale esercizio dell’edificio, dando l’ok all’agibilità. Per questo l’istituto ha comunicato la ripresa delle lezioni da oggi, lunedì 28 ottobre. Una parte degli studenti ha indetto comunque uno sciopero per chiedere risposte sul futuro dei lavori.
La spiegazione dell’ingegnere responsabile dei lavori
“Questo intervento rappresenta una delle soluzioni più efficaci per la messa in sicurezza sismica del fabbricato richiedendo un’attenta progettazione e l’uso di tecnologie avanzate – ha detto il progettista dell’intervento e direttore dei lavori, l’ingegnere Bruno Persichetti – tuttavia può indurre fenomeni di assestamento delle strutture che devono adattarsi alla nuova configurazione. Questi assestamenti possono generare sollecitazione su elementi non strutturali, ossia su componenti che non uccidono sulla stabilità globale dell’edificio”.
Il cantiere in corso prevede l’inserimento di dispositivi di isolamento a scorrimento nei pilastri del piano interrato. Questa soluzione – ha spiegato il progettista – permette di disaccoppiare la struttura dai movimenti del terreno, riducendo così in modo significativo le sollecitazioni di un eventuale terremoto. La presenza del piano interrato ha consentito di inserire questi dispositivi in un’area isolata dalle attività didattiche, minimizzando la necessità di interventi invasivi sulle strutture superiori, che avrebbero comportato l’interruzione e il trasferimento delle lezioni per almeno due anni. Qui sotto l’intervento video completo dell’ingegnere Persichetti.