Non si esaurisce il dibattito sulla Loggia di Isozaki a Firenze: ANCE Firenze, Ordine degli Architetti Paesaggisti Pianificatori e Conservatori di Firenze, Fondazione Architetti Firenze e Fondazione Michelucci hanno inviato una lettera aperta al Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano e al sindaco di Firenze, Dario Nardella.
Nella lettera si invita il ministro a riconsiderare il progetto dell’architetto giapponese Arata Isozaki – recentemente scomparso – vincitore del concorso per l’uscita della Galleria datato 1998 e da sempre al centro di un acceso scontro tra fautori e oppositori.
Il contenuto della lettera inviata a Ministro della cultura e sindaco Nardella
“Il progetto Isozaki – si legge nella lettera firmata da ANCE Firenze, Ordine degli Architetti Paesaggisti Pianificatori e Conservatori di Firenze, Fondazione Architetti Firenze e Fondazione Michelucci – selezionato da una commissione giudicatrice composta dai soprintendenti Antonio Paolucci, Mario Lolli Ghetti oltre ai rappresentanti dell’amministrazione comunale, risultò nel 1999 vincitore del concorso internazionale. Una scelta che ha rappresentato la volontà ed il diritto di una città e la sua comunità di esprimere la sua contemporaneità in rapporto alla sua storia, sempre operante, nel rinnovare la propria identità. Oggi realizzare tale progetto, donando a Firenze una opera d’arte contemporanea, diventa una questione di principio oltre che culturale, e per farlo è necessario dimostrare coerenza nelle scelte per lo sviluppo urbanistico di Firenze, aprendo le porte all’architettura contemporanea progettata in questo caso dall’architetto Arata Isozaki. Si tratta di realizzare un elemento funzionale, destinato a dare anche un senso estetico e contemporaneo alla piazza del Grano, caratterizzando questo importante spazio, in cui transitano ogni anno migliaia di visitatori provenienti da tutto il mondo, chiudendo finalmente quel cantiere, aperto oramai da un tempo infinito, con le gru che ancora spiccano a lato del complesso museale fra i più famosi al Mondo. Nel 2020 peraltro il progetto, già rivisitato e migliorato dal progettista stesso, fu rifinanziato con 12 milioni di euro dall’allora ministro della Cultura Dario Franceschini, inserendolo nell’ambito del piano strategico nazionale “Grandi progetti culturali”, lanciato dal MiC“.
Nella lettera degli architetti, perplessità sull’ipotesi “uscita verde”
Nel testo si fa inoltre riferimento all’ipotesi sostituiva paventata dal sottosegretario alla cultura Vittorio Sgarbi, da sempre contrario al progetto di Isozaki, ovvero quella di posizionare all’uscita delle piante, a mo’ di “galleria verde”.
“Oggi avvertiamo – si legge ancora nella lettera – il pericolo di un nuovo passo indietro che si concretizza con l‘ipotesi ministeriale di un “muro verde” in sostituzione della Loggia di Isozaki. Un “muro verde”, poco contestualizzato e di difficile manutenzione, come già sperimentato a Firenze nel recupero del complesso delle Murate, contro una struttura in acciaio e pietra che, nelle intenzioni dei progettisti che la immaginarono 25 anni fa, riproporrebbe la loggia dei Lanzi in Piazza del Grano con le stesse dimensioni o proporzioni originarie“.
I firmatari della lettera si mettono infine a disposizione di ministro e sindaco (che invece è favorevole da sempre alla realizzazione della loggia) per organizzare un convegno sul tema “Architettura contemporanea e città storiche”, in modo da poter allargare il dibattito su un tema delicato, che da venticinque anni accende gli animi dei fiorentini e non solo.
Nardella: “Non bastano due fioriere e tre piante”
Il ministro Sangiuliano sarà a Firenze il 20 gennaio e si attende un incontro sulla questione con il sindaco Dario Nardella. “Il Comune esprimerà un giudizio solo quando ci sarà un progetto chiaro e non si parlerà, come finora, soltanto di elementi di decoro, due fioriere e tre piante non bastano certo a compensare il vuoto che si creerebbe con la rinuncia al progetto Isozaki“, ha detto il primo cittadino, secondo il quale se si vuole abbandonare l’idea della loggia si dovrà fare un nuovo concorso internazionale.