Dopo ore di attesa per lo sfratto della moschea di Firenze, lo sgombero del locale in piazza dei Ciompi è stato rinviato. Da questa mattina, i fedeli stanno partecipando, a turno, alla preghiera del venerdì e per questo è stato deciso di non procedere all’intervento con le forze dell’ordine. “Si tratta di una scelta di buonsenso, continuiamo a cercare una sede alternativa”, ha detto l’imam di Firenze Izzedin Elzir. Sul posto questa mattina si erano presentati anche gli agenti della Digos e l’ufficiale giudiziario.
La moschea di Firenze, lo sfratto e lo sgombero: cosa sta succedendo
Questa situazione si è venuta a creare dopo la richiesta di sfratto avanzata dal proprietario del fondo, la società pratese Finvi. Nei giorni scorsi il prefetto di Firenze Valerio Valenti, a proposito dello sfratto della moschea a Firenze, si era detto “preoccupato per l’ordine pubblico”, concetto ribadito in sede di Cosp, il Comitato per l’ordine e la sicurezza che in questi casi si riunisce per capire il da farsi. È spettato quindi alla forza pubblica valutare se nel concreto si poteva agire “senza turbare l’ordine pubblico”.
Intanto la Lega ha organizzato un presidio in piazza Beccaria, all’angolo borgo La Croce “in difesa della legalità e contro le moschee abusive”, spiegano i promotori. Il deputato della Lega Tiziana Nisini ha detto che “noi siamo qui per ribadire che non siamo contro la libertà di culto, ma per la legalità, il rispetto delle regole, la sicurezza”. Secondo il capogruppo della Lega a Palazzo Vecchio Federico Bussolin “il sindaco Dario Nardella doveva trovare una soluzione: in 18 mesi ha scritto un libro, è andato da Nord a Sud per l’Italia cercando di fare il candidato per la segreteria del Pd salvo poi capire che non aveva spazi perché mi pare che quando esce da Firenze prende schiaffoni. Noi vogliamo affermare un concetto semplice: la libertà è uguale per tutti”.
Da parte sua il sindaco di Firenze Dario Nardella, in merito allo sfratto della moschea, ha invitato “tutta la città, a partire dalle istituzioni, a contribuire all’individuazione di una soluzione duratura per il centro di preghiera della comunità mussulmana, in un clima di rispetto e armonia”. Il primo cittadino ha aperto le porte al confronto. “Il Comune farà la sua parte in questa direzione con sempre maggiore impegno e in costante rapporto con la prefettura. Firenze è da sempre città del dialogo interreligioso e interculturale: nella nostra città non c’è spazio per chi vuole negare il diritto a pregare delle persone”.
La posizione dell’Imam
In tutto questo l’Imam Izzedin Elzir continua a cercare un’alternativa in centro per la Comunità islamica fiorentina perché è l’area più comoda per i fedeli. Vorrebbe una proroga per evitare lo sfratto della moschea. “Spero di poter trovare un altro luogo anche domani, anche stasera”, ha detto Izzedin Elzir che ha anche sottolineato come l’affitto per il locale di piazza dei Ciompi finora sia stato pagato regolarmente. L’imam, davanti ai cronisti, ha rivendicato il diritto “di pregare in tranquillità”, rivolgendo un appello: “Alla proprietà chiediamo pazienza”. Di certo la situazione legata alla moschea di Firenze resta complessa ed è una questione di cui si parla da tantissimi anni.