In Europa la tendenza c’è già da decenni. Si tratta delle zone a 30 km/h, pensate per aumentare la sicurezza di chi si sposta e rendere le città più vivibili. Da sempre baluardo delle associazioni di ciclisti, che ne evidenziano i vantaggi, a partire dall’incolumità di automobilisti e (soprattutto) pedoni, ma anche per l’ambiente (proprio la riduzione dei limiti di velocità era stato uno dei rimedi antismog proposti lo scorso inverno).
Per quanto riguarda la sicurezza, l’evidenza scientifica sottolinea che, mentre l’urto con un’auto che viaggia sotto i trenta chilometri orari equivale a una caduta dal primo piano, il che signifi ca molte più probabilità di sopravvivere, l’urto a cinquanta all’ora corrisponde a una caduta dal terzo piano, con le conseguenze che questo comporta.
La mappa della Firenze a 30 all'ora
In totale, a Firenze – spiega il Comune – rientrano in “zona 30” 135 chilometri di strade. Si tratta di aree disseminate in varie parti della città, a partire dall’area Unesco del centro storico, in cui fin dal 1992 l’amministrazione ha ritenuto opportuno abbassare il limite di velocità.
Altra zona dove anche chi viaggia sotto i canonici 50 km/h è già fuori legge è il parco delle Cascine: in quanto parco urbano monumentale, chi lo percorre deve stare sotto i quaranta. E il limite è ridotto anche nell’area ex Fiat di Novoli, attualmente oggetto di interventi di riqualificazione urbana.
Spostandosi ancor più verso la periferia, nel centro storico di Brozzi-Quaracchi il limite di trenta chilometri orari vige dal 2007. E la riduzione obbligatoria della velocità è stata confermata nel 2013, dopo gli interventi di riqualificazione. Ci sono poi altri casi di limiti temporaneamente ridotti a causa di cantieri stradali o per la realizzazione delle nuove linee della tramvia. E ancora, in città si possono trovare vari tratti di strada dove il limite è stato fi ssato a 30 km/h a seguito delle segnalazioni dei residenti.
Limiti di velocità e multe
“A Firenze possiamo dire che, a parte alcune aree ben definite, le zone 30 km/h sono a macchia di leopardo – fanno sapere dal Comando della Polizia Municipale – ad esempio si tratta di alcune centinaia di metri di una strada in cui vige il limite canonico dei 50 km/h, che per ragioni di particolare pericolosità sono state portate a trenta, come in via San Domenico. La situazione – spiegano ancora – è diversa da altre città d’Europa, dove le zone a 30 km/h sono studiate a priori e riconoscibili, e al limite di velocità ridotto si accompagnano altri accorgimenti come dossi, segnaletica, riduzione dello spazio per le auto in sosta e così via. A maggior ragione, ai cittadini si consiglia di porre attenzione ai cartelli, perché la sanzione per aver superato di dieci chilometri orari il limite dei trenta può costare 169 euro con decurtazione dei punti sulla patente”.