Piana e aeroporto, si delinea il loro futuro.
VARIANTE. Ieri sera, infatti, la giunta regionale ha approvato la variante al Piano di indirizzo territoriale (Pit) relativa al Parco della piana e alla qualificazione dell’aeroporto di Peretola. “La giunta ha detto la sua – commenta il presidente Enrico Rossi – con una procedura di larga partecipazione, su una tematica complessa e in discussione da molto tempo. In primo luogo abbiamo perimetrato il parco della piana, compiendo una scelta di tutela di aree ancora agricole e verdi in una zona fortemente urbanizzata. Con il consenso dei comuni in questi 7000 ettari verdi non ci saranno più lottizzazioni. Questo è e sarà il grande polmone dell’area metropolitana” .
AEROPORTO. Confermato anche il parco di 80 ettari compreso nella lottizzazione Ligresti, mentre è prevista la qualificazione e lo sviluppo dell’aeroporto di Peretola, con una analisi di due ipotesi: quella del prolungamento della pista attuale e quella della realizzazione della pista parallela. La variante al Pit – spiega la Regione – mette a fuoco i pro e i contro di entrambe le soluzioni, gli impatti, i vincoli, gli interventi necessari, e stabilisce prescrizioni e criteri di valutazione. “Sarà la società di gestione dell’aeroporto – ha proseguito il presidente Rossi – a incaricarsi del progetto in base alla soluzione che giudicherà migliore. La Regione non può sciogliere tutti i nodi, ma indica tutti gli interventi che devono essere messi in conto per l’una e per l’altra soluzione”.
PERETOLA-PISA. Il presidente ha ribadito l’obiettivo di una società unica per gli aeroporti di Peretola e di Pisa: “E’ una scelta cruciale – ha detto – per presentarsi come terzo polo nazionale, in un quadro generale in cui la Toscana ha una sua naturale vocazione logistica. Una società unica è utile per evitare una inutile concorrenza tra le due infrastrutture. Continuerò a lavorare per questo obiettivo anche se so che ci sono resistenze e obiezioni, come sempre accade per un progetto forte”. La variante sarà presentata entro pochi giorni al consiglio regionale per l’approvazione.