Non è stato usato Facebook né nessuna altra forma di comunicazione. Solo una il passaparola da bottega a bottega. E’ stato così che piano-piano dalle 19 di ieri la piazza si è riempita con striscioni, panini ma anche tante persone che avevano come sola paura quella di perdere il lavoro. La prima che si è avvicinata è stata Valentina: “E’ venuto in negozio da me in Via Romana, il nostro Sindaco con modi molto garbati. Mi ha chiesto di mandargli una mail. Naturalmente non mi ha risposto. Lui, per me, con la testa è a Roma, io ad arrivare a fine mese. Da poco dopo la pedonalizzazione sono dimezzati i clienti”.
“NON SI VIVE DI CARTOLINE”. Molto più ‘triste’ una famosa parrucchiera della zona: “Non sono brava a fare i calcoli ma le entrate non basteranno, i clienti sono diminuiti, -poi parlo anche da mamma – mio figlio non sa da Prato come fare a venirmi a trovare, abito in via De’ Velluti: difficile arrivare se si smette di lavorare alle 8 di sera in un’altra città”. Francesca, una delle organizzatrici, è chiara: “Non abbiamo la potenza mediatica del Sindaco, so che perderemo, ma vogliamo far capire alle persone che non si vive di sole cartoline. Io faccio la restauratrice, come faccio a portare i mobili? Mi sto arrangiando con la bicicletta, con mezzi pubblici, ma ho un bambino piccolo: sono distrutta”.
“CHIUDIAMO”. G.B. e Laura, commercianti di via Guicciardini, aggiungono: “C’hanno chiuso, ci sono meno persone di prima. Oltre al problema di carico/scarico merci passano anche meno turisti”. Silvia, restauratrice, è più chiara: “Chiudiamo”. Jacopo Cellai e Mario Tenerani (PDL) parlano anche di sicurezza: “Le piazze sono diventate dei bivacchi e poi è il momento di ascoltare queste persone”.
APPLAUSI. Gli abitanti (alcuni presenti ndr) si sono limitati ad applaudire l’iniziativa. In due ore hanno partecipato circa 200 persone, altre hanno preferito lavorare, nessuna voce contro l’iniziativa almeno nelle vicinanze della zona.
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