martedì, 5 Novembre 2024
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Presidio di Legacoop Toscana: “Adeguare le tariffe degli appalti”

Presidio delle cooperative aderenti a Legacoop Toscana davanti alla sede della giunta regionale per chiedere l'adeguamento delle tariffe degli appalti

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“Non vogliamo un futuro al ribasso”, “Non sulla nostra pelle”, “La cooperazione non ci sta più”. Sono alcuni slogan dei manifestanti che nel pomeriggio del 4 dicembre hanno partecipato al presidio promosso da Legacoop Toscana a Firenze, di fronte a Palazzo Strozzi Scarati, sede della giunta regionale. Le cooperative chiedono il riconoscimento dell’aumento dei costi causato dalla speculazione sui prezzi dell’energia e dall’aumento dei tassi di interesse, risorse per garantire i rinnovi contrattuali, la fine delle gare d’appalto al massimo ribasso.

L’adeguamento delle tariffe degli appalti

“Le cooperative non ce la fanno più – ha spiegato il presidente di Legacoop Toscana Roberto Negrini –. Negli ultimi due anni il costo della vita è aumentato del 13 per cento e i soci lavoratori hanno visto diminuire in maniera inesorabile il proprio salario reale, diventando sempre più poveri. Per salvaguardare il potere d’acquisto dei soci lavoratori e garantire loro rinnovi contrattuali sufficienti chiediamo che le tariffe degli appalti siano automaticamente adeguate all’aumento del costo del lavoro. Riguardo alle gare, la nostra proposta è di utilizzare l’offerta economicamente più vantaggiosa senza possibilità di ribasso sul prezzo stabilito dalla stazione appaltante”.

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Alla protesta hanno preso parte circa 70 cooperative e 600 lavoratori. Una delegazione composta tra gli altri dal presidente di Legacoop Toscana Roberto Negrini e dal presidente di Legacoop nazionale Simone Gamberini è stata ricevuta dal governatore della Toscana Eugenio Giani.

“Serve un nuovo patto tra pubblico e privato”

“Per il sistema cooperativo, dove alcuni settori sviluppano il 60-70% della propria attività con la committenza pubblica, un nuovo patto fra pubblico e privato che metta al centro la dignità del lavoro e delle persone è la premessa imprescindibile per garantire retribuzioni proporzionate e sufficienti ad assicurare autonomia e dignità alle lavoratrici e ai lavoratori – sottolinea Gamberini –. In particolare, deve cambiare la prassi seguita finora dalla committenza pubblica: va assicurata la concreta applicazione di meccanismi di gara che escludano dal ribasso il costo del lavoro, l’introduzione di gare a prezzo fisso e la revisione automatica dei contratti di appalto per il riconoscimento degli aumenti introdotti dai rinnovi contrattuali. Le tariffe pubbliche devono essere capienti: non possiamo immaginare un sistema che lasci il costo dei rinnovi contrattuali solo sulle spalle delle imprese”.

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In particolare, a scendere in piazza sono state le cooperative di lavoro aderenti a Legacoop Toscana, ovvero le cooperative sociali che gestiscono servizi sociosanitari ed educativi, le cooperative di produzione e servizi (che si occupano di pulizie, logistica, edilizia, multiservizi). E poi ancora, le cooperative culturali e quelle forestali. Un universo che conta complessivamente 550 cooperative25 mila occupati e 1,4 mld di valore della produzione.

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