Sulla protezione speciale dei migranti il sindaco di Firenze Dario Nardella va contro il governo. E sceglie insieme ad altri sindaci di firmare un documento congiunto proprio sul decreto legge Cutro, che prevede una stretta in questo campo. I sindaci che stanno con Nardella sono Roberto Gualtieri (Roma), Beppe Sala (Milano), Stefano Lo Russo (Torino), Matteo Lepore (Bologna). E’ un asse ormai chiaro e compatto. Nel documento i sindaci dicono di essere “molto preoccupati per le proposte in discussione relative alle modifiche all’unico sistema di accoglienza migranti effettivamente pubblico che abbiamo in Italia”.
Tutte le preoccupazioni di Firenze sulla protezione speciale dei migranti
Firenze e le altre città manifestano preoccupazione sulla protezione speciale dei migranti. Le perplessità riguardano soprattutto il Sistema di accoglienza e integrazioni. Nardella ricorda che “Firenze è tra i Comuni che maggiormente hanno investito sul sistema Sai (Sistema Accoglienza Integrazione ndr), perché siamo convinti che sia l’unico sistema che crea possibilità concrete di inclusioni”. Al momento ci sono 378 posti Sai, di cui 206 ordinari, 8 per vulnerabili salute mentale, 14 per sociosanitari e 150 per minori non accompagnati.
Nel documento a proposito della protezione speciale dei migranti a Firenze e nelle altre città si parla anche del Sai. I sindaci sono compatti: non serve ragionare in un’ottica di emergenzialità. “Secondo noi – dicono – è sbagliato immaginare l’esclusione dei richiedenti asilo del Sai”. Il rischio, viene fatto notare, è che si vada verso una “costante lesione dei diritti individuali” e che quindi le comunità locali abbiano sempre più difficoltà. Nardella chiede anche di ripensare il sistema di accoglienza dei minori stranieri non accompagnati.
L’esclusione della Toscana
Oltre alla preoccupazione sulla protezione speciale dei migranti a Firenze c’è da sottolineare che la Toscana con le altre regioni a guida Pd ovvero Emilia-Romagna, Campania e Puglia, viene escluda dall’operato di Valerio Valenti, che è l’attuale capo del Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione del ministero. Valenti è il commissario delegato per lo stato di emergenza per i migranti. E la Toscana non ci sta. Nessuna intesa firmata. “Non ho firmato l’intesa perché non c’è quella programmazione di unire accoglienza e integrazione che deve essere data”, il commento del presidente della Regione Eugenio Giani. Col governo è scontro aperto. Intanto in Toscana si continua a discutere anche sulla questione di un nuovo Cpr, centro di permanenza temporanea.