La giunta (per sette ottavi) è fatta. Tre donne, quattro uomini e un nome ancora da annunciare. Tre conferme e quattro volti nuovi, sei province di provenienza per adesso, sette con il presidente. E' la giunta regionale del secondo governo di Enrico Rossi, presentata nel pomeriggio di ieri dallo stesso governatore riconfermato il 31 maggio dalle urne e che nei prossimi giorni inizierà a lavorare.
conferme e new entry
I tre assessori confermati sono Stefania Saccardi, Vincenzo Ceccarelli e Vittorio Bugli, la prima entrata in giunta nel febbraio 2014, gli altri a marzo del 2013. I nuovi che arriveranno sono Cristina Grieco, Federica Fratoni, Stefano Ciuoffo e Marco Remaschi, nuovo nel ruolo di assessore ma già consigliere regionale dal 2005 al 2010. L'ultimo nome – è stato annunciato – sarà reso noto per la prima seduta del Consiglio regionale, convocata per il 25 giugno.
Tre assessori – Ceccarelli, Fratoni e Saccardi – sono stati appena eletti in consiglio regionale. Una volta nominati in giunta, dovranno essere sostituiti dai primi tra i non eletti. La nomina, da statuto, potrà però avvenire solo dopo l'illustrazione del programma di legislatura al consiglio regionale e la sua successiva approvazione o comunque entro i dieci giorni successivi.
Ecco, in ordine alfabetico, chi sono gli assessori presentati da Rossi:
Vittorio Bugli, cinquantasette anni, è stato dal 2013 assessore alla presidenza, con deleghe a finanze e bilancio, riforme, partecipazione e rapporti con gli enti locali e poi anche anche all'organizzazione, eletto in consiglio regionale nel 2010. Si è avvicinato alla politica attraverso il movimento studentesco. Originario di Bagno a Ripoli, vive da più di trent'anni ad Empoli dove è stato sindaco dal 1995 al 2004.
Vincenzo Ceccarelli, cinquantacinque anni, diplomato, aretino di Castel S.Niccolò, è l'assessore regionale uscente ai trasporti e le infrastrutture. Lo è dal 2013. Nel 2010 è stato eletto consigliere regionale (è stato riconfermato il 31 maggio) e prima ancora è stato, dal 1999 al 2009, presidente della provincia di Arezzo. E' stato nel 1985, a Castel S.Niccolò, anche il sindaco più giovane della Toscana.
Stefano Ciuoffo è un ingegnere di Prato di sessantaquattro anni. In città ha fatto l'assessore comunale all'urbanistica dal 2004 al 2009 (sindaco Romagnoli). Prima ancora è stato capogruppo del Ppi in consiglio provinciale dal 1999 al 2004 e quattro volte consigliere comunale a Vernio eletto nelle liste della Dc, dal 1980 al 1995. Da febbraio 2014 è tesoriere regionale del Pd.
Federica Fratoni, quarantatre anni e pistoiese, liceo classico e una laurea in Economia e commercio, un passato negli scout, ha iniziato l'attività politica nella fila del Partito popolare per poi transitare nella Margherita di cui è stata nel 2007 l'ultimo segretario provinciale (e il primo del Pd comunale). Dal 2009 al 2015 è stata presidente della provincia di Pistoia, prima donna in questo ruolo. Il 31 maggio è stata eletta in consiglio regionale.
Cristina Grieco, cinquantuno anni da compiere, livornese, è dal 2007 dirigente scolastico dell'istituto di istruzione superiore “Vespucci” a Livorno. Una laurea in economia e commercio e una seconda in statistica, un paio di master, è iscritta all'albo dei commercialisti e a quello nazionale dei revisori dei conti.
Marco Remaschi, cinquantotto anni, lucchese della media valle del Serchio, è stato consigliere regionale dal 2005 fino alla legislatura appena conclusa: presidente della commissione agricoltura, poi Affari istituzionali, quindi Sanità e politiche sociali. E' stato sindaco di Coreglia Antelminelli (dal 1996 al 2005) e presidente della comunità montana della Media Valle (dal 1998 al 2005). Consulente aziendale, un passato in banca, è stato coordinatore provinciale lucchese della Margherita dal 2002. Nel Pd regionale si è occupato di enti locali.
Stefania Saccardi, cinquantacinque anni, fiorentina, avvocato con predilezione per il diritto di famiglia e del lavoro, è la vicepresidente (dal 2014) della giunta regionale uscente, chiamata come assessore alle politiche sociali. Con Renzi è stata prima assessore al lavoro della Provincia di Firenze (dal 2006 al 2009) e poi in Comune vicesindaco e assessore alle politiche sociali, alla casa, allo sport e all'ambiente (dal 2009 al 2014). Ha iniziato ad occuparsi di politica alla fine del liceo. Ha lavorato da tecnico al Ministero dell'Interno e a poi a quello di Grazia e Giustizia.
“una giunta solida”
“Una giunta solida, fatta di persone esperte e competenti, che nella vita hanno dimostrato di sapere affrontare tante situazioni diverse. Avevo preso l'impegno di rendere noti i nomi all'indomani della mia proclamazione da parte della Corte d'Appello, e lo voglio onorare”: sono queste le prima parole di Enrico Rossi. “Non chiudo oggi la partita – ha aggiunto – ad oggi abbiamo 7/8 di giunta, mi riservo di far sapere il nome dell'ottavo assessore nei prossimi giorni, ho la disponibilità di un paio di persone e deciderò. Mi sembra che sia venuta fuori un'ottima giunta”.
le deleghe
Il presidente si è riservato di annunciare nei prossimi giorni anche il nome del vicepresidente e le deleghe. “Intendo tenere in capo alla presidenza la delega sul lavoro – ha chiarito subito – per l'importanza che ha”. Quanto alle altre deleghe, Rossi ha annunciato che continuerà a tenere per sé comunicazione ed editoria (“era in testa a me anche nella precedente giunta, ma questa volta voglio occuparmene davvero”). “E poi il lavoro intellettuale in Toscana. E i rapporti con l'Europa. La gestione dei fondi europei non può essere distribuita tra i vari assessorati – ha detto – In Europa ho intenzione di andarci, perché da lì passano le politiche delle Regioni nei prossimi anni”.
“Nella composizione della giunta – ha spiegato ancora Rossi – non ho tenuto conto di un criterio territoriale. Le federazioni del Pd sono 10, una per provincia, più altre due (Viareggio e Piombino), quindi in giunta avrebbero dovuto esserci 12 assessori. Invece li abbiamo sempre diminuiti: dai 14 della giunta Martini ai 10 della giunta precedente, agli 8 di questa, dimezzando i costi della giunta”. E alla domanda se la vicepresidente sarà una donna, Rossi ha risposto: “Il merito deve essere prevalente sull'aspetto di genere”.