Due uomini sono stati arrestati dalla Squadra Mobile: per loro l’accusa è quella di aver ricattato un imprenditore fiorentino, vittima di un furto in abitazione, pretendendo denaro per non divulgare alcune immagini della sua vita privata finite nelle loro mani dopo il colpo. Ma, nel luogo convenuto per la consegna delle banconote, i due sono caduti nella rete della Squadra Mobile fiorentina, che ha recuperato l’intera somma.
IL FURTO. Così, giovedì scorso si è conclusa, con l’arresto di due uomini di 37 e 48 anni, l’operazione condotta dagli uomini della Terza Sezione guidati dall’Ispettore Superiore Cosimo Toma. Mercoledì gli inquirenti, coordinati dal Dr. Gianni Tei – il Pm titolare delle indagini – si sono messi subito al lavoro ascoltando la testimonianza della vittima che, quella mattina, aveva deciso di denunciare l’episodio in via Zara. Due settimane fa l’uomo aveva infatti subito un furto nella propria abitazione a Firenze, durante il quale erano state portate via da una cassaforte anche alcune sue vecchie fotografie personali.
LE TELEFONATE. Successivamente, l’imprenditore aveva ricevuto diverse telefonate, nelle quali i due uomini avrebbero minacciato di appendere il materiale fotografico fuori dalla scuola dei suoi figli se non avesse provveduto al pagamento di 4.000 euro in contanti. Il giorno convenuto per la consegna, gli agenti si sono appostati nel posto scelto per lo scambio. Seguendo le istruzioni telefoniche degli arrestati, l’imprenditore ha appoggiato i soldi avvolti in un giornale sotto un cassonetto dell’immondizia in via Sogliano: uno dei malviventi ha seguito i suoi spostamenti, mentre il complice, poco dopo, ha prelevato il denaro. La polizia è entrata subito in azione bloccandoli entrambi: i due si trovano ora a Sollicciano.