Un confronto tra Vittorio Sgarbi e Dario Nardella a Roma, dove il sottosegretario alla Cultura e il sindaco di Firenze hanno parlato delle prossime partite politiche e culturali della città, in un incontro che ha riguardato anche il ministro della transizione ecologica Gilberto Pichetto Fratin. Si è parlato molto degli impianti fotovoltaici. Da una parte Nardella ha ribadito di voler favorire l’installazione di tali impianti, con la necessità di superare le autorizzazioni di vincolo paesaggistico.
Sammezzano: “potrebbe essere acquistato dallo Stato”
Se Nardella parla, naturalmente Sgarbi non tace. E infatti il sottosegretario ha detto che probabilmente servono nuovi strumenti legislativi e che è inutile infierire su territori di pregio sia dal punto di vista storico, artistico e paesaggistico, preferendo invece per i nuovi impianti eolici e fotovoltaici zone industriali dismesse.
Sgarbi ha parlato anche del Castello di Sammezzano, affermando che si tratta di un complesso che “può avere una vocazione versatile, ma in ogni caso va tutelato. Per questo ritengo che, per eliminare ogni rischio, potrebbe essere acquistato dallo Stato. Credo che sarebbe la soluzione giusta”.
Il nodo Isozaki e le posizioni Sgarbi-Nardella
Nel confronto Sgarbi-Nardella naturalmente si è parlato anche della Loggia di Isozaki per l’uscita della Galleria degli Uffizi, progetto fermo da oltre 20 anni e su cui l’Ordine degli Architetti di Firenze era intervenuto qualche settimana fa (e addirittura nel lontano 2016) per chiedere a Sgarbi un dialogo, di essere parte attiva e ribadire l’importanza dello strumento dei concorsi (come avvenuto per la riqualificazione dello stadio Franchi). Sulla Loggia la posizione è chiara. Nardella vuole portare a termine la Loggia, Sgarbi è invece contrario. Per lui niente Isozaki e niente nuovo mezzo. Sgarbi ha detto di voler suggerire alla soprintendenza di “pensare a un progetto semplice, a una sistemazione magari a verde, senza dover fare altri bandi internazionali che non hanno alcun motivo di essere”. Secondo Sgarbi “lì non c’è bisogno di una loggia”.