A poche settimane dall’apertura dei cantieri per la realizzazione delle linee 2 e 3 della tramvia (l’inizio è previsto per i primi di gennaio), i comitati contrari tornano sul piede di guerra. Con loro i consiglieri comunali Ornella De Zordo (Perunaltracittà) e Razzanelli (Lega Nord). La scorsa settimana a lanciare l’allarme erano stati i commercianti.
DAL REFERENDUM IN POI. Ribadisce la propria contrarietà al progetto Mario Razzanelli, principale promotore del referendum che portò alle urne circa 130mila fiorentini per dire la loro sul tram. “Il sindaco Renzi – afferma Razzanelli – che il 28 settembre è ‘sceso in piazza’ per ascoltare 6.500 fiorentini in 100 punti diversi della città, non può ignorare che 130mila cittadini presero parte al referendum del febbraio 2008, decretando la fine della linea 3”.
QUESTIONE DI VIA. Ne fa una questione di Valutazione di Impatto Ambientale Ornella De Zordo. “Come per la linea 1, anche per le linee 2 e 3 – afferma la consigliera comunale – il Comune ha deciso di evitare la Valutazione di Impatto Ambientale. La legge glielo consente, ma solo a determinate condizioni: che uno studio dimostri che non ci sono impatti critici, o che tutti gli impatti siano conosciuti e mitigabili. Ma il dubbio, anzi i dubbi ci sono. Prima di tutto qual è il grado di approfondimento di questo studio, mai reso pubblico, e quali sono le risultanze”. Ma è anche una questione di trasparenza, assolutamente necessaria a fronte di un’opera tanto impattante per la città. “Infine – continua la De Zordo – vista la disastrosa gestione della linea 1, non era meglio cambiare decisamente strada e garantirsi con uno strumento più approfondito? Per fugare ogni dubbio abbiamo presentato una interrogazione urgente e richiesto l’accesso agli atti completi”.
COMMERCIANTI IN SUBBUGLIO. La scorsa settimana a lanciare il grido d’allarme era stata Confesercenti, con una discreta rappresentativa di negozianti che hanno un’attività lungo il percorso delle due linee. Le attività a rischio a causa dei cantieri (comunque prolungati, nonostante la promessa del sindaco di chiuderli in 1000 giorni) sarebbero come minimo 165 in zona Dalmazia e una ventina a Novoli.