Un mese senza Kata, la bambina di 5 anni scomparsa nel nulla lo scorso 10 giugno. Scomparsa come se fosse stata “inghiottita in un buco nero”, come dichiarato dalla madre. Le ricerche proseguono ma finora non sono state trovate tracce della bambina.
La scomparsa di Kata. Cosa sappiamo
Kata è scomparsa il 10 giugno all’ex hotel Astor di Firenze, che un mese fa era occupata da famiglie di peruviani, ecuadoregni e romeni. Le ultime immagini delle telecamere riprendono la bambina mentre alle 15.13 si trova dentro la struttura. La madre quel giorno era al lavoro in un supermercato. Poi all’improvviso Kata sparisce e da allora non abbiamo più informazioni certe. Le forze dell’ordine hanno seguito più piste, sgomberato le 132 persone che erano dentro l’Astor alla ricerca di qualche indizio in più. Ma finora nessuna novità, incluse le ricerche nei pozzi neri e nei luoghi più nascosti dell’ex Astor.
Le parole della madre di Kata
La madre di Kata dice di non sapere dove è la figlia e di non sapere neanche “dove cominciare a cercarla. Stiamo male. Un mese senza sapere nulla della mia bimba è un’eternità».
Ciò che sente è che “è ancora viva. Ho questa sensazione, spero di non sbagliarmi. Per il resto sono confusa. “Finora non l’hanno trovata qua, a Firenze. Magari l’hanno portata all’estero. Per questo voglio che la sua foto venga condivisa anche fuori dall’Italia”. C’è chi le chiede se sente solidarietà da parte dell’Italia e la madre di Kata risponde che invece sente “una grandissima indifferenza da parte di tutti”.
Il presidio per la piccola Kata
Nel frattempo questa sera, 10 luglio, e quindi a un mese dalla scomparsa della bambina l’associazione Penelope ha organizzato un presidio “per far cadere il muro di indifferenza e omertà che avvolge la scomparsa di Kata”. La stessa mamma della bambina scomparsa ha chiesto a tutti di partecipare al presidio organizzato a Firenze per le 21 in piazza Dallapiccola: “All’appuntamento mi auguro ci siano anche le istituzioni e i cittadini di Firenze: non fatelo per me o mio marito ma per mia figlia”, ha ripetuto.
Nel frattempo la procura di Firenze ha un fascicolo aperto per sequestro di persona a fini di estorsione. Il problema è che non sono arrivate richieste di riscatto e, al momento, non sono emerse tracce che possano condurre ai sequestratori.