No alla permanenza in servizio del personale docente oltre i limiti d’età per il collocamento a riposo. L’Università di Firenze ha inviato a tutti i docenti che avevano presentato la richiesta di prolungamento del servizio per due anni una lettera a firma del Rettore che comunica la risposta negativa dell’amministrazione. L’atto si riferisce all’applicazione dell’articolo 72 della legge 133 del 2008. Gli organi di governo dell’ateneo, nel novembre scorso, avevano deliberato di non concedere di norma e salvo deroghe eccezionali la permanenza in servizio ai docenti e ricercatori, oltre l’età per il pensionamento, assumendo come obiettivi prioritari il riequilibrio finanziario e il rinnovamento del personale. Il Senato accademico aveva indicato criteri precisi e restrittivi per la concessione di eventuali eccezioni, tenendo presente il contributo al “mantenimento del valore degli indicatori di performance della ricerca scientifica”.
“Con grande dispiacere siamo costretti a dire di no a tutti i colleghi che hanno chiesto di restare in servizio per altri due anni – ha dichiarato il rettore Augusto Marinelli – Si tratta di professori di alto livello su cui non abbiamo mai inteso dare giudizi di valore: le delibere del Senato Accademico e del Consiglio di Amministrazione si sono basate su criteri oggettivi predeterminati, ancorchè differenti. La decisione assunta – ha aggiunto Marinelli – va nella direzione del totale rispetto delle delibere degli organi di governo che prevedevano di norma la non concessione del mantenimento in servizio”.
La decisione riguarda anche il professor Sergio Romagnani: sull’accoglimento della sua richiesta si era espresso positivamente il Senato Accademico, ma non il Consiglio di amministrazione. “Tutti i docenti in questione potranno mantenere un posto di studio in ateneo, l’accesso ai servizi bibliotecari e a quelli di posta elettronica ed, eventualmente, contratti di insegnamento e di ricerca – ha sottolineato il rettore – A parte, dunque, la modifica dello status giuridico, il rapporto con l’università potrà continuare. Anche il professor Romagnani, coordinatore di progetti di ricerca che rivestono notevole importanza strategica per la comunità scientifica, potrà perciò fornire ancora il suo contributo nell’ambito di tali progetti e, tenuto conto della sua elevata professionalità, ricoprire eventualmente l’incarico di responsabile scientifico di progetti”.