La tramvia torna a far tremare la città. Dopo l’entrata in funzione della linea 1, Firenze non si è lasciata alle spalle le polemiche sulla nuova infrastruttura. Mentre nel quartiere 4 si fa il bilancio dopo quasi un anno di attività del tram, dall’altra parte dell’Arno – a Novoli – i commercianti sono sul piede di guerra. “Non vogliamo fare la fine di viale Talenti”, dicono gli esercenti. IlReporter.it è andato a sentire i cittadini delle due zone.
PIANO ANTIRITARDI. Lo spettro è quello dei maxi ritardi, che hanno paralizzato una parte città per quasi 5 anni. I cantieri per la linea 1 sono rimasti aperti 1800 giorni, contro i 1000 previsti. E proprio mille giorni è la soglia massima, chiesta dal sindaco Matteo Renzi per la realizzazione delle linee due e tre.
INIZIO INCERTO. Fatto sta che ancora non si conosce con esattezza la data di partenza dei cantieri. “L’incertezza allunga i tempi dell’agonia – dichiara Morena Baldacci, presidente del Centro Commerciale Naturale Dalmazia – in questo modo stiamo facendo gli ordini ai nostri grossisti praticamente al buio, senza sapere se e quanto lavoreremo. Rischiamo di rimanere con i magazzini pieni di articoli invenduti, oppure al contrario di non fare un rifornimento sufficiente, nel caso poi i cantieri partissero in ritardo”. Non una ma due le linee che attraverseranno il Q5, sia la 2 che la 3. E ai cantieri “si aggiungerà il traffico derivante dal trasferimento del Tribunale”, continua la Baldacci. “Verranno a mancare i parcheggi, i negozi saranno poco raggiungibili. Chi non ha le spalle ben coperte – aggiunge Lorenzo Domenichini, che lavora in un negozio di arredo tessile – rischia seriamente di chiudere i battenti”.
PRIMO COMPLEANNO. Intanto la linea uno sta per spegnere la prima candelina. Il prossimo 14 febbraio ricorrerà il primo “compleanno” e nella zona di viale Talenti – Sansovino è tempo di bilanci.
I COMMERCIANTI. “E’ stata una tragedia fino al termine dei lavori – racconta Anna, che lavora in un negozio di abbigliamento vicino piazza Batoni –. Con la messa in funzione la situazione è migliorata”. Se i negozianti più vicini alle fermate godono dei maggiori benefici, basta spostarsi di alcuni metri e la prospettiva cambia. In via Bronzino, Vincenzo racconta “la mia edicola ha perso la metà dei clienti, dopo che è scomparsa la fermata dell’autobus”.