E’ l’ opera prima della giovane regista Susanna Nicchiarelli, che nel suo film parla di adolescenza in un periodo storico particolare: sono gli anni della Guerra Fredda e della corsa alla conquista dello spazio. “Cosmonauta” è la storia di una ragazzina, Luciana, che si aggrappa ad un’ ideologia per cercare di trovare un senso alla propria esistenza, ma lo fa in modo confuso tra riunioni con il partito comunista e vendette contro i socialisti.
L’ adolescenza di Luciana è fatta di improvvise, e a volte crudeli, ribellioni. Come oggi, anche allora i ragazzi avevano bisogno di modelli e di regole con cui magari scontrarsi per poter crescere.
Diamo un’occhiata alla trama del film: siamo nel 1957 a Roma. Luciana (interpretata da Miriana Raschillà) ha 9 anni e scappa dalla cerimonia della comunione. Chiusa nel bagno di casa sua, Luciana urla contro la mamma: “Io lì non ci torno perché sono comunista!“.
Suo padre era comunista e suo fratello, che soffre di epilessia, è un appassionato delle imprese spaziali sovietiche. In quegli anni la cagnolina Laika viene inviata in orbita e Gagarin (primo cosmonauta della storia) la seguirà battendo sul tempo gli americani.
Nel 1963 Luciana è cresciuta e ha un patrigno che detesta; l’ handicap di suo fratello si fa sempre più ingombrante quando deve uscire con i “compagni”. Nel partito comunista ci sono regole che Luciana sente strette così come le regole di casa sua. Così Luciana cerca, a modo suo, di trovare una sua “orbita” nella sua adolescenza.
Ed ora aspettiamo le prossime creazioni della giovane regista, che ha molte idee da realizzare…