Rispetto per il passato, ma anche per il presente. Se per anni l'attenzione si è catalizzata principalmente sulle opere monumentali che segnano la memoria della città di Firenze, è giunta l'ora di rivolgere lo sguardo anche agli edifici più moderni.
A fare il punto della questione è stato Giovanni Carbonara, professore all'Università “La Sapienza” di Roma ed esperto del restauro architettonico, in occasione del corso: “Il restauro dell'architettura moderna: come e perché”, organizzato da Ordine e Fondazione degli Architetti di Firenze e Assorestauro con il sostegno di Rfi – Gruppo Ferrovie dello Stato, in corso alla Palazzina Reale di Santa Maria Novella.
tra passato e presente
Il passato di Firenze è stato molto interessante – come sottolinea lo stesso Carbonara – con strutture e monumenti di grande valore, tuttavia la cura rivolta nei confronti delle grandi glorie passate deve essere attuata anche per le opere moderne. “La città non si dovrebbe fermare a guardare il passato, l'attenzione alla conservazione delle testimonianze del moderno merita la stessa cura dell'antico e risponde agli stessi principi”, spiega.
A tal proposito il professore interviene commentando anche la questione della Loggia di Isozaki, con due ragionamenti: “Il primo riguarda un concorso fatto, espletato e poi rimasto a metà, interrotto: cosa che mi lascia molto perplesso. L'altro riguarda la sostanza e il giudizio dato a suo tempo. Non so se la Loggia sia quanto di più adatto ci possa essere a questa città, a questa architettura. Moderno vuol dire tante cose e il caso di un inserto moderno accanto a un edificio antico richiederebbe forse un'attenzione particolare e una lettura storica della preesistenza per poter fare un'architettura che non abbia tratti di gestualità ma che sia espressione di ciò che si è capito dell'antico”.
Soprattutto a seguito del terremoto del 24 agosto, che ha colpito violentemente il Centro Italia, il professore ha voluto sottolineare l'interconnessione tra restauro, sicurezza antisismica ed estetica sostenendo la validità di interventi di miglioramento strutturale.
il corso formativo
Il corso formativo proseguirà anche domani 23 settembre, per riproporsi poi il 14 e il 15 ottobre e il 4 e il 5 novembre con lezioni e laboratori sulla Centrale termica del Mazzoni e la Palazzina Reale del Michelucci.