sabato, 16 Novembre 2024
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La Fallaci rivive in uno spettacolo alla Pergola

“Mi chiedete di parlare”, al Teatro della Pergola dal 27 marzo al primo aprile, nasce da un’idea di Emilia Costantini, giornalista del Corriere della Sera, che ha immaginato l’evento a cinque anni dalla scomparsa della Fallaci.

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Monica Guerritore è Oriana Fallaci nell’omaggio ad uno scrittore, come amava definirsi, che non ha mai smesso di interrogare la cronaca della storia contemporanea, con le sue passioni e le sue contraddizioni. Monica Guerritore compie un viaggio a ritroso nella vita straordinaria privata e pubblica di Oriana e della Fallaci, dalla silenziosa e dolente solitudine al fragore e al clamore delle pagine composte e percorse in tutta una vita, da Firenze a Milano, Roma, New York.

LO SPETTACOLO. “Mi chiedete di parlare”, al Teatro della Pergola dal 27 marzo al primo aprile, nasce da un’idea di Emilia Costantini, giornalista del Corriere della Sera, che ha immaginato l’evento per il Festival di Spoleto a cinque anni dalla scomparsa della Fallaci pensando a Monica Guerritore e alla sua personalissima forza interpretativa e al carisma necessario per realizzare il progetto: “una rivisitazione fedele e clamorosamente infedele della celebre giornalista e scrittrice.”

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L’IDEA. “E’ così partita una ricerca tra i dettagli della biografia della Fallaci – racconta Emila Costantini – che ha portato a ripercorrere i suoi libri, a investigare sui suoi comportamenti in pubblico e, per quanto possibile, in privato. Monica Guerritore ha infine composto un immenso mosaico di fatti e sensazioni per riflettere su questa figura di ostinata pasionaria e fiera polemista. Un testo assolutamente originale, provocatoriamente dissacrante: il commovente ritratto, reale-irreale, di una combattente. E una messa in scena in cui si svela, in parte, a tratti, quella parte di lei che è rimasta un mistero. Oriana.”

LA PROTAGONISTA. “Entro nell’Enigma Fallaci a tentoni – spiega Monica Guerritore – come entrare in una grande stanza buia illuminandola con una torcia. Ho costruito lo spettacolo “tradendo” la biografia per cercare, facendomi spazio tra i qualunquismi e i luoghi comuni, di accostarmi all’originalità, all’unicità e la forza della grande giornalista e la straordinarietà della donna. Al tempo stesso percepisco la distanza tra Fallaci 1 e Fallaci 2. Donna bellissima. Testimone di libertà e di pace in Vietnam e in Messico, dolcissima poetessa e scrittore di romanzi di battaglia. Poi la malattia, l’improvvisa lucida rabbia contro l’integralismo islamico dopo l’11 settembre e l’avvio di una straordinaria produzione letteraria. Ma Oriana non appare più, lascia il passo al Mito Fallaci e sragionando o forse ragionando e senza freni com’era abituata a fare, lo alimenta.”

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