lunedì, 18 Novembre 2024
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Un ”alieno” a Fiesole: Allevi sbarca al Teatro Romano

Dopo le anteprime estere a Los Angeles, in Giappone e a Lugano, e reduce dal successo del tour invernale all’insegna del tutto esaurito, Giovanni Allevi arriva all’Estate Fiesolana sul palco del Teatro Romano, per presentare i suoi più grandi successi insieme ai brani di ''Alien'', ultimo album di inediti di pianoforte solo.

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Dopo le anteprime estere a Los Angeles, in Giappone e a Lugano, e reduce dal successo del tour invernale all’insegna del tutto esaurito, Giovanni Allevi, martedì 12 luglio alle 21.30, sarà all’Estate Fiesolana, sul palco del Teatro Romano, per presentare i suoi più grandi successi, insieme ai brani di “ALIEN”, ultimo album di inediti di pianoforte solo.

GLI ALIENI SIAMO NOI… “Gli Alieni siamo noi – dice Allevi ‐ che con la nostra sensibilità, cerchiamo lampi di poesia tra le pieghe dell’esistenza quotidiana. Rifiutando l’omologazione, affermiamo con delicatezza la nostra unicità, facendo della vita un’opera d’arte. E’ la musica che ci permette di guardare il mondo con occhi nuovi, tanto da riscoprire l’incanto in ciò che ci circonda, fino a sentirci alieni circondati da alieni”.

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INFO E BIGLIETTI. Biglietti: primo settore numerato 33 € ‐ secondo settore numerato 27 € ‐ terzo settore numerato 21,50 €. Info: tel. 055 5961293 – www.estatefiesolana.it

“Le composizioni del mio nuovo album sono nate nell’arco di diversi anni da idee ritmiche o melodiche che circolavano nella mia testa senza darmi pace. Avevo bisogno di dare una forma a questa musica che aleggiava in ogni momento della mia vita, dalla quotidiana routine dei pochi giorni a casa alla movimentata e alterata condizione emotiva vissuta durante le performance nelle lunghe tournèe. Ogni frammento aveva però una sua identità precisa che mi ha richiesto di confrontarmi con la sua natura per poter essere strutturato nel tempo. Ne è derivato forse il mio disco più complesso, dove la ricerca musicale è tesa verso la dilatazione delle forme e l’esecuzione verte verso il raggiungimento di una purezza maniacale del suono. In particolare ho sentito il bisogno di usare la forma sonata, una forma musicale storicizzata ma assolutamente attuale, in grado di organizzare in maniera più estesa contenuti ritmici e melodici mutuati però dalla contemporaneità. Ho voluto chiamarlo “ALIEN” questo nuovo progetto musicale, nato lontano dalle richieste del mercato, lontano dalle esigenze discografiche, ma vicino a tutte quelle persone che vogliono vedere oltre la realtà che ci raccontano, oltre quell’universo sconsiderato e infelice che sembra crollarci addosso ad ogni istante. Solo con gli occhi della Musica si riesce a svelare la realtà, a “vedere oltre”.

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E così “ALIEN” è un disco carico di energia, di appassionata vitalità, denso e impetuoso come è la vita che dobbiamo andarci a prendere, e che possiamo afferrare se solo riusciamo a spogliarci dei nostri pregiudizi e di quelli che gli altri ci impongono; se guardiamo all’essenza delle cose, se impariamo a ri‐conoscere chi ci è intorno come qualcuno di speciale, se impariamo ad osservare il mondo che ci circonda senza dare nulla di scontato. “ALIEN” è un gesto d’amore nei confronti del reale, non la ricerca di un mondo parallelo, non la volontà di fuggire dalle difficoltà del presente, ma la convinzione che qui e ora è l’unico e il migliore dei mondi possibili e che gran parte di quello che viviamo nella nostra vita dipende da noi e dalle nostre scelte. “ALIEN” mi rappresenta in questo momento più di ogni altro aggettivo, nel descrivere l’assoluta esigenza di voler rimanere uguale a me stesso. Paradossalmente, essere se stessi e volere con tutte le proprie forze continuare ad esserlo può sembrare un gesto “alieno”, in questo mondo pieno di presupposti e pregiudizi, sovraccarico di definizioni e informazioni.

Per questo ho sentito l’esigenza di ribadire che, a volte, sentirsi inadeguato, deriso da una realtà performante e potente, può rappresentare un’irrinunciabile desiderio di rimanere legati alla propria essenza: fragile, delicata, leggera ma coerente a sé stessa e per questo inattaccabile”.

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Giovanni Allevi

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