Dopo due sconfitte, tra campionato e Coppa Italia, la Fiorentina pareggia contro il Verona. Allo stadio Artemio Franchi, nella giornata in cui si è tornati a ricordare Davide Astori, a pochi giorni dall’anniversario della scomparsa, i viola vanno in vantaggio nel primo tempo ma poi subiscono il ritorno degli scaligeri che trovano il pareggio su rigore. Nella ripresa la Fiorentina cerca la vittoria ma la squadra di Tudor riesce a portare a casa un punto. Vincenzo Italiano sceglie, a centrocampo Torreira con Maleh e Castrovilli. Saponara e Ikonè gli esterni con Piatek centrale. Igor Tudor schiera due ex viola: Ceccherini in difesa e Simeone, con Lasagna e Caprari ai lati, in attacco.
Primo Tempo
I gol arrivano nella prima frazione di gioco. Al 10’ i viola passano in vantaggio con una girata ravvicinata di Piatek, nuovamente a segno raccogliendo una palla che rimpalla su Ilic dopo un’azione di Ikonè. Al 20’ Milenkovic sgambetta Lasagna in area di rigore. Il fallo è netto e l’arbitro Manganiello assegna il calcio di rigore al Verona che segna con Caprari che spiazza Terracciano. Dopo cinque minuti Caprari salta Venuti ma il cross non trova pronti né Ilic né Simeone. Al 27’ Lazovic supera Venuti ma ancora una volta Simeone non riesce a correggere a rete per poco. al 40’ Terracciano salva su Lasagna prima del’intervallo.
Secondo Tempo
Gara intensa nella ripresa con le due squadre che sfiorano la rete della vittoria. Fiorentina più convincente. Al 56’ Castrovilli serve Callejon, appena entrato, che crossa per Torreira. Il centrocampista viola si trova da solo davanti al portiere ma tira alto sopra la traversa. Dopo un minuto Torreira serve Biraghi, il traversone per Piatek con la palla che esce di poco a lato. Al 63’ Sottil ancora per Torreira ma il tiro, ancora una volta,. Finisce di poco a lato del portiere Montipò. Le emozioni si esauriscono e la gara finisce con un pareggio giusto che allontana, però la Fiorentina dalla zona Europa League.
L’allenatore
Vincenzo Italiano, tra l’altro ammonito per proteste, recrimina sul pareggio. “Nel primo tempo siamo stati un po’ contratti, sapevo delle difficoltà che potevano crearci, sono una squadra in fiducia. Pensavo anche di poter gestire meglio la gara, ci hanno messo in difficoltà a fine primo tempo – commenta il tecnico viola – ma nella ripresa potevamo fare 2-3 reti, ci manca la cattiveria sotto porta. Siamo andati in crescendo, continuiamo a lavorare e ci dobbiamo preparare per tornare alla vittoria visto che non lo facciamo da tre partite. Giochiamo e creiamo, poi in determinate partite gli avversari non ci permettono di esprimerci come sappiamo, manchiamo sotto porta con gli esterni che devono cercare di incidere di più, per me sono attaccanti a tutti gli effetti. Partita dopo partita sono convinto che la concretezza arriverà. La differenza con Vlahovic è che arrivavamo da un lavoro in ritiro che è stato di diversi mesi, Piatek ha dalla sua che è concreto e trasforma ogni palla gol, cerca di darci una mano sotto il punto di vista realizzativa. Sia lui che Cabral erano abituati ad attaccare alle spalle, io chiedo di partecipare alla manovra. È un processo, una crescita, che può richiedere mesi. Arthur è arrivato anche con un problema fisico da smaltire, dovranno lavorare in maniera diversa rispetto a come erano abituati, ma ci arriveranno”.