Il Viola Park, il nuovo centro sportivo della Fiorentina, pronto entro Natale 2022. Un impianto sostenibile, all’avanguardia, che accoglierà (novità nel panorama calcistico italiano) sia la squadra maschile che quella femminile. Tutti sotto lo stesso tetto, insieme e senza differenze.
Il patron Rocco Commisso, che ha investito 85 milioni nella struttura a Bagno a Ripoli, ha visitato il cantiere per monitorare lo stato di avanzamento dei lavori e lo ha fatto nei giorni scorsi insieme al presidente della Figc Gravina e a quello della Lega Calcio Dal Pino. Da tutti sono arrivati i complimenti.
L’iter dei lavori per il Viola Park
L’iter dei lavori prevede che vengano costruiti per prima cosa gli edifici per le squadre femminili, i giovani e il media center. Poi toccherà al padiglione maschile ed eventi. Le ultime strutture a vedere la luce saranno i due mini stadi e i campi da gioco, poi il Viola Park sarà pronto e sarà inaugurato, con buona pace anche dell’associazione Italia Nostra che aveva presentato ricorso e che invece non è andato a buon fine. Vicinissimo al nuovo centro sportivo passerà la tramvia, altro aspetto fondamentale sia per gli atleti giovani che per il pubblico.
Franchi: 31 proposte per lo stadio e la dichiarazione di Commisso
Se il Viola Park è un sogno destinato a diventare realtà, la situazione è un po’ diversa per lo stadio Artemio Franchi anche se il bando per la ristrutturazione è entrato nel vivo e sono arrivati al Comune di Firenze 31 progetti che diventeranno otto entro metà ottobre e uno a marzo 2022, quando sarà appunto proclamato il vincitore. Da Palazzo Vecchio traspira felicità per la quantità di domande presentate (i criteri erano molto stringenti, il sindaco Dario Nardella ha sottolineato che si tratta di un successo), ma Commisso è apparso piuttosto “freddo” a riguardo. Ha infatti dichiarato che “l’unica cosa importante è che le curve si rimuovano e si avvicinino al campo perché come sono oggi, dispiace dirlo, sono brutte. Poi deve essere coperto lo stadio e serve pure qualcosa sul commerciale. Coi soldi loro possono fare quello che vogliono. Credo però che un giorno verranno a domandarmi cosa possiamo fare”.