“Non ho più l’età”. Se a dirlo è una trentenne che lavora fin da quando ne aveva diciotto, c’è qualcosa che non quadra. Troppo “vecchia” per un contratto di apprendistato. Troppo giovane per essere stata già in maternità. Giovanna ha compiuto 30 anni alla fine dell’anno scorso. Nel giro di pochi mesi si è trovata (di nuovo) senza un posto.
Scollinata la soglia dei 29 anni, le possibilità di trovare un lavoro si assottigliano. “Appena uscita da Ragioneria leggevo annunci paradossali: ‘cercasi neodiplomata con esperienza’. Come fa una ragazza conclusi da poco gli studi ad averne? – si chiede – ora che invece ho esperienza non ho più l’età giusta”. Giovanna ha 30 anni e sa che dovrà accontentasi.
Pronta a tutto
“Certo, mi piacerebbe fare quello per cui ho studiato, ma va bene anche un’occupazione più umile”. Pochi sogni e piedi piantati per terra. Da quando è disoccupata il fidanzato, con cui vive all’Isolotto, ha il doppio lavoro. “Da ragazzina puoi cercare un’occupazione particolare, stai ancora con i genitori, non hai l’affitto da pagare o da farti la spesa. Ora è diverso”. Ogni giorno manda in media 5 curriculum, controlla spesso i siti internet di annunci, bussa alle porte di aziende, ha perso il conto di tutte le agenzie di lavoro a cui è iscritta.
La storia di Giovanna
Mentre parliamo squilla il cellulare. È il padre che le chiede se ha già mandato il curriculum a un’azienda dove forse c’è una possibilità. “Ho chiesto a tutti, parenti e amici – si scusa appena riattacca – ma per ora niente.” Fino ad oggi Giovanna ha saltato da un posto all’altro, per lo più come impiegata amministrativa. Piccoli lavoretti, un anno e mezzo in una società a cui si era affezionata, un breve periodo in una grande casa di moda. Il contratto più lungo è durato quattro anni e mezzo. Poi, nel 2012, la piccola azienda fiorentina per cui lavorava l’ha lasciata a casa.
Il licenziamento
Lei non l’ha presa bene. “Ero arrabbiata – ricorda – la crisi è stata una scusa per licenziarmi, l’azienda andava più che bene”. In momenti difficili è facile cadere nel baratro. “Non mi muovevo più da casa, ero in confusione – racconta – i colloqui andavano sempre male”.
Nel 2013, uno spiraglio di luce, è stata assunta in una piccola società come contabile. Il contratto è durato una manciata di mesi. Con la fine di dicembre, non è stato rinnovato. Ora attende che le sia pagato il primo periodo di disoccupazione, “so che ci vorrà del tempo”, dice rassegnata. Giovanna ha 30 anni ed è di nuovo senza lavoro.
Come affrontare la disoccupazione
“Ci sono già passata. Ho capito che è importantissimo tenersi occupati, non lasciarsi andare: dai corsi di formazione, alle semplici attività quotidiane”. Poi il suo volto si fa più disteso. “Ogni tanto mi concedo qualche caffè fuori con le amiche”. Giovanna ha 30 anni e sorride. Giovanna ha 30 anni e spera in un domani migliore.