lunedì, 23 Dicembre 2024
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7 domande e 7 risposte sui rincari dei biglietti Ataf

Dal primo luglio anche a Firenze i ticket del bus sono più cari. Per Ataf e Li-nea scompaiono molti carnet, novità anche per abbonamenti, ticket a bordo e per quelli via sms. Ecco le nuove tariffe

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Con il primo luglio 2018 il costo del biglietto dei bus Ataf e Li-nea diventa più salato, a Firenze e nei comuni limitrofi, come succede anche nelle altre città capoluogo della Toscana, da Arezzo a Pisa, da Lucca a Grosseto.

La corsa singola da 90 minuti passa da 1,20 euro a 1,50 euro, ma gli aumenti riguardano anche altre tipologie di tagliandi, scompaiono quasi tutti i carnet, mentre per gli abbonamenti si amplia la platea di chi può richiedere quelli “scontati” riservati ai redditi bassi.

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Per onor di cronaca va detto che da 12 anni le tariffe del trasporto urbano a Firenze sono rimaste ferme, mentre in altre grandi città italiane i ticket da tempo costano 1,50 euro, come ad esempio a Milano, Roma, Torino, Reggio Emilia, Genova e Perugia. 

Perchè questi aumenti (non solo a Firenze)?

Da anni si parlava di rincari nel mondo dei bus, ma il ritocco delle tariffe era più volte slittato in attesa che si sbrogliasse la complicata questione della gara regionale, finita tra le carte bollate e davanti alla Corte di Giustizia Europea, per assegnare a un unico gestore tutto il trasporto pubblico locale (e quindi per avere un biglietto unico in tutta la Toscana).

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Il cosiddetto “contratto ponte” siglato di recente dalla Regione e dalle aziende di trasporto locale, traghetterà tutto il sistema verso un gestore unico (quando la partita dei ricorsi tra i vari partecipanti al bando sarà conclusa). Scatta così anche la revisione del costo del biglietto del bus in tutta la Toscana, non solo a Firenze.

Rincari per i bus a Firenze: quanto costano i biglietti Ataf e Li-nea dal primo luglio?

Vediamo le novità. I ticket dal primo luglio hanno lo stesso prezzo in tutta la regione, ci saranno solo due tariffe e non più decine come successo finora: nei Comuni capoluogo e in quelli limitrofi (come Firenze e tutta la cintura metropolitana) una corsa semplice costa 1,50 euro con un aumento – per quanto riguarda la Città del Giglio – di un quarto; nei Comuni più piccoli invece lo stesso biglietto è a quota 1,20 euro.

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Per quanto riguarda Ataf e Li-nea scatta una piccola rivoluzione sul fronte dei tagliandi che si possono comprare. Scompaiono infatti tutti i biglietti multipli (da due e quattro corse), addio anche alla Carta Agile Ataf, il carnet di biglietti “elettronici” che permetteva di comprare in blocco ticket a 10, 20 o 30 euro.

Al posto di tutti questi titoli di viaggio arriva un solo “bigliettone” da 10 corse con un costo di 14 euro. Segno più anche per il biglietto via sms (un messaggino con scritto ATAF al 4880105 per clienti Tim, Vodafone, Wind-3), che aumenta da 1,50 a 1,80 euro, e per il biglietto a bordo che da primo luglio va da 2 a 2,50 euro.

Biglietti Ataf costo abbonamenti carnet carta agile rincari 1 luglio 2018

Foto: pagina Facebook Ataf

Quanto costano gli abbonamenti Ataf ordinari e per studenti?

Sul fronte degli abbonamenti, il mensile ordinario resta a quota 35 euro e quello annuale costa 310 euro. Si amplia però la platea per gli abbonamenti ordinari agevolati per redditi bassi (mensile 28 euro, 260 annuale):  il limite di reddito Isee per farne richiesta dal primo luglio 2018 sale a 36mila euro. Il  Comune di Firenze ha però previsto stanziato fondi per congelare gli aumenti per le famiglie meno abbienti.

Vediamo queste misure nel dettaglio, che riguardano solo i residenti a Firenze. Chi ha un reddito Isee inferiore a 12.500 euro paga sempre 150 euro per l'abbonamento annuale: questi cittadini nell'immediato pagheranno 200 euro (il “prezzo di listino” senza il contributo di Palazzo Vecchio), ma dal primo settembre 2018 potranno chiedere direttamente ad Ataf il rimborso della differenza presentando domanda insieme alla certificazione Isee.

Meccanismo analogo per l'abbonamento annuale per studenti (non universitari), grazie ai finanziamenti del Comune gigliato: per gli studenti che risiedono a Firenze il costo rimane 185 euro (congelato quindi l'aumento a 252 euro) chiedendo il rimborso come nel caso precedente. Stesso discorso per gli studenti che hanno un reddito Isee tra i 36mila e i 12.500 euro (185 euro l'anno chiedendo il rimborso) e per quelli con Isee sotto i 12.500 euro (l'abbonamento annuale rimane a 150 euro, sempre facendo domanda per il rimborso dal primo settembre). A partire dal primo gennaio 2019, fa sapere Palazzo Vecchio, chi rinnoverà l'abbonamento o chi lo stipulerà ex novo pagherà la cifra già scontata del contributo del Comune. 

La Regione Toscana ha poi deciso alcune migliorie e sconti per gli abbonamenti, introducendo dal 10 settembre 2018 l'abbonamento annuale per studenti da 10 mesi (giugno-settemre) che costerà 8 volte l'abbonamento mensile.

Cambia qualcosa per gli studenti universitari?

Dal primo novembre 2018 ci sarà anche una novità grazie a un accordo tra Regione, Comune di Firenze e l'ateneo fiorentino: gli studenti universitari viaggeranno gratis su bus e tram di Firenze, basterà pagare un contributo annuale di 48 euro insieme alle tasse universitarie. Come titolo di viaggio varrà la “Carta dello studente universitario” che dà accesso anche a mense, biblioteche e agevolazioni nei luoghi di cultura. Questo progetto sperimentale andrà avanti fino al 31 ottobre 2019.

E i vecchi titoli di viaggio?

Niente paura: i vecchi biglietti rimasti del portafoglio rimarranno validi fino al loro esaurimento.

Che cos’è carta “Unica Toscana”?

A queste novità si aggiunge la Carta “Unica Toscana”, che ha debuttato il primo aprile in tutta la regione. Si tratta di una carta elettronica su cui vengono caricati obbligatoriamente tutti gli abbonamenti annuali, da aprile sono infatti scomparsi quelli cartacei. Sulla smart card è possibile mettere anche l’abbonamento mensile o il carnet da dieci corse, oltre agli abbonamenti regionali e sovra regionali Trenitalia.

A cosa servono gli aumenti?

I biglietti pagati dagli utenti servono a coprire circa il 35% dei costi del servizio di trasporto pubblico. Per legge solo una percentuale massima del 65% è a carico della parte pubblica. “Se non si raggiunge tale obiettivo sono previsti pesanti tagli alle risorse in arrivo dal Fondo Nazionale Trasporti, con gravi ripercussioni sui servizi”, viene spiegato dalla Regione Toscana.

Il contratto ponte consentirà, tra le altre cose,  di investire sul rinnovo del parco bus, con quasi 2.500 nuovi mezzi, sulle paline intelligenti (che segnalano i bus in arrivo) in tutte le principali città toscane, sull’installazione di un sistema satellitare su tutti i bus urbani ed extraurbani per tracciare i transiti con orari in tempo reale.

Ultimo aggiornamento 06/07/2018

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