Forse c’è uno strappo generazionale. Forse anni fa i fiorentini amavano più l’azzurro? Forse.
Quel che è certo è solo che prima c’era meno indigestione di quel calcio che oggi ci viene proposto con cadenza nauseante a tutte le ore e su ogni canale tv.
I fiorentini dai capelli bianchi ricorderanno sicuramente, ad esempio, un Italia-Inghilterra datato 15 maggio 1948 in cui sugli spalti dell’allora Comunale si accalcarono la bellezza di 90.000 spettatori!
Ma come è possibile direte voi. 90.000 spettatori a Firenze quando il nostro stadio al massimo, ai tempi in cui c’era ancora la pista d’atletica prima dello scempio di Italia’90, ne poteva contenere al massimo 45.000?
Bene, in quell’occasione talmente era l’amore per la Nazionale che, per soddisfare tutti, si realizzò un acrobazia edile.
Ovvero si raddoppiò temporaneamente la capienza dello stadio con tribune provvisorie sulla pista di atletica e si moltiplicò i gradoni dello stadio incastrando, fra una fila e l’altra, un’altra fila di gradinate.
Basta vedere un po’ di immagini d’archivio per vedere in una foto celebre con i tifosi fiorentini accalcati financhè sulla torre di Maratona!
Beh, non c’erano i tornelli, i biglietti nominali, le misure di sicurezza d’oggi, ma c’e n’era bisogno di tutte queste cosette. Il calcio era genuino e parlare di risse da stadio era come parlare di marziani!
Per la cronaca quel mitico Italia-Inghilterra, raccontato alla misera nazione del dopoguerra per radio da Niccolò Carosio finì con un tondo 4-0 per gli inglesi anche se la nostra squadra schierava sette undicesimi del mitico Torino che un anno dopo a Superga avrebbe smesso di calcare i campi verdi di calcio per entrare dalla porta principale nella leggenda.
Queste le formazioni che si affrontarono:
Italia – Bacigalupo, Ballarin, Eliani, Annovazzi, Parola, Greazar, Menti II, Loik, Gabetto, Mazzola, Carapellese.
Inghilterra – Swift, Scott, Howe, Wright, Franklin, Cockbrun, Matthews, Mortensen, Lawton, Mannion, Finney.
Finisce qui l’amarcord con cui vi abbiamo voluto narrare dell’episodio più significativo – ma uno dei tanti – che testimoniano quanto Firenze abbia sempre amato la nazionale.
L’ultimo in ordine di tempo, risale a due anni fa. Per l’esattezza al 1° marzo 2006 quando al Franchi si giocò un amichevele di lusso contro i futuri padroni di casa del Mondiale tedesco da noi vinto.
Fu un netto 4 – 1 per i nostri trascinati dall’allora bomber viola Luca Toni e quella gara si disputò in uno stadio strapieno di allegria ed entusiasmo.
Domani, la nazionale calcistica esce dalle porte di Coverciano per entrare dopo pochi chilometri di strada, in quelle del Franchi.
La prevendita è scarsina? I fiorentini mostrano disaffezione per la Nazionale?
Non facciamo gli stupidi. Ci stanno tirando dentro per la coda nelle polemiche. Vogliono dire all’Italia che Firenze non vuole la Nazionale.
Non è vero. L’amiamo come tutti e se allo stadio saremo in pochi è perché per noi è più forte l’amore per la Fiorentina e viviamo ancora la sbornia post gioia Champions.
Gli azzurri siamo abituati ad averli in casa e non saremo in pochi sugli spalti solo perché Barzagli ha scelto la Germania e perché Montolivo è stato “tagliato”.
Ogni mercenario del calcio è libero di fare le sue scelte professionali e il futuro italiano in quel ruolo è solo di Montolivo.
Suvvia, non provateci nemmeno a dire che i fiorentini non amano l’Italia.
Noi vogliamo anticiparvi e dirvi oggi che, nel bene e nel male, siamo solo orgogliosi della nostra splendida Firenze.
Firenze e la sua squadra sono oggi nel gotha del calcio europeo. Forse è questo che a qualcuno da fastidio?