La Fiorentina continua a macinare risultati positivi. Per la squadra di Palladino è la settima vittoria consecutiva tra campionato e Conference. La quinta di seguito, la terza in trasferta. 22 punti in undici giornate a sole tre lunghezze dal Napoli capolista. Anche contro il Torino vittoria di misura, grazie a Kean, al termine di una partita avara di emozioni. E’ la vittoria numero 1500 nella storia della società viola.
La partita
Nel primo tempo davvero poche occasioni da rete. Prima del vantaggio di Kean, al 41’, l’unico tiro in porta è di Colpani, controllato da Milinkovic. Il gol della vittoria nasce da Ranieri che imbuca centralmente tutto il Torino con un lancio di oltre cinquanta metri, Maripan si ritrova uno contro uno contro Kean e si fa letteralmente bruciare dall’attaccante che beffa anche Milinkovic. Per il centravanti viola (tra l’altro, ex di turno: è stato nelle giovanili del Toro) è il quinto gol in serie A.
Nel secondo tempo i granata non vanno oltre due tiri nello specchio il primo di Vlasic ed un palo, al 71’, di Pedersen. Mandragora poi pareggia il conto dei legni su punizione e il risultato resta lo stesso fino al triplice fischio: la squadra di Palladino adesso sogna in grande.
L’allenatore
Felice Raffaele Palladino a fine gara. “Il merito non è mio, è della squadra. Abbiamo raggiunto maturità e solidità difensiva. Si aiutano e si danno consigli da soli. Non era facile oggi. Venivamo da tante partite ed è stata una partita sporca. Vincere in Serie A non è mai semplice e siamo felici. La società mi ha messo a disposizione un gruppo di ragazzi fantastico. Io li amo tutti, si è creata una magia nello spogliatoio. Merito della società e dei giocatori, io cerco poi di fare il mio meglio. Oggi – aggiunge il tecnico – parlare del singolo non è giusto. Questa squadra attacca e difende insieme. Gudmundsson, Pongracic e Cataldi sono ancora da recuperare. Io li voglio tutti, poi scelgo. Per me sono importanti anche quelli che entrano a gara in corso. La classifica fa effetto, mi fa piacere che i ragazzi la guardino però io dico sempre di non farlo e di pensare a restare umili. Siamo una squadra che deve migliorare, oggi abbiamo vinto ma non abbiamo giocato come piace a me, abbiamo rinunciato un po’ a giocare. Vero non è facile perché arrivavamo da 5 partite in 15 giorni, da una trasferta come Genova, ma lo spirito mi è piaciuto. C’è entusiasmo, dobbiamo cavalcarlo ma guardiamo alla partita di Conference”.