Finisce 6-5 dopo i calci di rigore a Budapest il ritorno del playoff di Conference League che qualifica la Fiorentina alla fase a gironi al termine di 120 minuti faticosi con la Fiorentina che finisce la gara 9 contro 11 a causa delle espulsioni di Ranieri e Comuzzo ma che, soprattutto, non riesce ad avere la meglio contro una squadra nettamente più debole e che ha messo in difficoltà i viola. Ancora non si capisce il gioco che intende proporre il tecnico Raffaele Palladino che punta ancora con la difesa a tre con Pongracic, Quarta e Dodò davanti a De Gea, il migliore in campo, Amrabat e Richardson a centrocampo, Kean in attacco. Hornyak si affida ancora a Nagy e Nissila ma gli ungheresi dimostrano solo grande volontà e poco esperienza.
La partita
Alla Pancho Arena spicca la straordinaria prestazione di De Gea, autore di un intervento determinante al 40’ del primo tempo quando riesce a parare un tiro praticamente sulla linea di porta di Puljic. Il portiere spagnolo è stato il vero protagonista della serata.
Nel secondo tempo il Puskas va ancora vicino al gol. Al 48’ è il palo di destra a salvare De Gea sul colpo di testa di Golla. Due minuti dopo traversa dei magiari con Plsek. Al 59’ giocata in profondità con Kean che riesce a liberarsi del proprio marcatore e segna l’1-0 battendo il portiere Pecsi. La Fiorentina ci prova con Dodo che sbaglia il gol ma era in fuorigioco. In pieno recupero Ranieri trattiene Colley: rigore. L’arbitro Nobre decreta il rigore, confermato dal Var, ed espelle Ranieri per doppia ammonizione. Dal dischetto Nagy firma l’1-1 e prolunga la sfida ai supplementari con la viola ridotta in dieci. Nei supplementari viene espulso anche Comuzzo ma gli ungheresi non approfittano della doppia superiorità numerica e si va ai rigori con De Gea che ne para uno e capitan Biraghi che porta la Fiorentina ai gironi della Conference League.
L’allenatore
Per Raffaele Palladino la soddisfazione di aver superato i playoff. “Per noi era fondamentale superare questo turno, grazie ai ragazzi perché hanno lottato con il cuore. Dispiace davvero per il primo tempo, abbiamo giocato male tecnicamente e regalato 45 minuti, lì mi assumo tutte le responsabilità, non si può giocare così male. Nella ripresa siamo entrati meglio in campo, poi le espulsioni hanno complicato tutto. Ma è andata bene, da domani penseremo al campionato. Dobbiamo tutti lavorare di più, io per primo, ci vuole pazienza – aggiunge – ma dobbiamo migliorare in tante cose. Voglio inculcare una mentalità vincente, dobbiamo giocare di più nella metà campo avversaria. Non esiste un modulo vincente, si può giocare a tre, quattro o cinque dietro ma non conta quello. Oggi tutti ti studiano e ti affrontano conoscendoti, è compito mio migliorare questa squadra. I nostri quinti stanno facendo tutti bene ma vi assicuro che la riuscita o no di una squadra non dipende dal sistema di gioco. Io non sono un integralista ed insieme alla società stiamo lavorando per migliorare tutta la situazione. I dirigenti stanno cercando di fare una Fiorentina molto forte, ringrazio Amrabat che fino all’ultimo è stato un grande uomo”.