Grande curiosità e grande interesse per il Cardillac di Paul Hindemith, l'opera in tre atti che ha inaugurato la LXXXI edizione del Maggio Musicale Fiorentino, quest'anno particolarmente intensa di importanti appuntamenti. Un’opera non molto conosciuta, difficile, tuttavia un capolavoro che segna il debutto di Fabio Luisi come direttore musicale. Ossessione, paura, amore e repressione sono solo alcune delle passioni che dominano questo spettacolo; una storia di misteriosi omicidi ma soprattutto uno strano triangolo tra il protagonista Cardillac, sua figlia e un ufficiale. La vicenda riprende il noir ambientato al tempo di Luigi XIV scritto nel 1819 dal novellista tedesco esponente del Romanticismo E.T.A. Hoffmann, «Das Fräulein von Scudéry» (La signorina de Scudery).
ESPRESSIONISMO CONTEMPORANEO
Paul Hindemith compose l'opera nel 1926 influenzato dalle composizioni tragiche dell'espressionismo tedesco caratterizzate da atmosfere cupe e tenebrose di una Parigi in preda a continui omicidi. La stessa pazzia del protagonista è un delirio portato all'esagerazione, oltre la morte. Al centro della vicenda è René Cardillac, un orefice di prodigiosa bravura, internamente tormentato, dedito alla sua arte a prezzo di una completa solitudine e dell’esclusione da ogni altro affetto. Suggestiva anche la scenografia ambientata non nella Parigi del Re Sole come nel racconto originario, ma in una Parigi moderna fatta di palazzi scheletrici. “In un'astrazione di una città evocata – ha spiegato lo scenografo Guido Fiorato, alla sua prima prova come regista di un’opera lirica – fanno da contrasto interni iperrealisti in un gioco di finzione da set cinematografico. Come per un diaframma che si chiude, così si restringe l'azione lavorando sui dettagli, sugli equilibri psicologici dei personaggi invitando l'attenzione dello spettatore a focalizzarsi sulla vicenda. Anche i costumi non si rifanno a un’epoca precisa, ma mescolano la nostra attualità con quella dell’epoca in cui l’opera fu rappresentata per la prima volta”.
UN BACH MODERNO
Al carattere irrazionale della vicenda e all’ossessione malata del protagonista, corrisponde una scrittura musicale rigorosa, razionale, priva di coinvolgimento emotivo, che si allontana da un’esplicita rappresentazione affettiva attraverso un processo di astrazione. “Hindemith è uno dei più grandi compositori da camera, non solo di musica sinfonica – ha precisato il regista Valerio Binasco – quindi il pubblico si deve aspettare una musica al servizio della drammaturgia dell'opera stessa. Stiamo parlando infatti di una trama piuttosto dura, di un uomo che pone l’importanza della sua arte al di sopra della morale; per lui la propria creazione artistica è più di qualsiasi altra cosa e per questa arriva ad uccidere. Per coloro che assisteranno a quest’opera per la prima volta devono immaginarsi Hindemith come un “Bach moderno” che non cerca i colori dell’Impressionismo, perché non è un autore romantico; la sua forza è rendere la verità delle parole, illustrando l’azione con una musica che è spesso molto dura ma a tratti anche dolce e raffinata perché utilizza gli strumenti in maniera straordinaria”. Un'occasione speciale dunque per assistere ad un'opera dal soggetto forte come lo è la musica che la accompagna.
Teatro del Maggio Musicale Fiorentino
Piazzale Vittorio Gui, 1 – Firenze
DATE
Mercoledì 9 maggio, ore 20:00
Sabato 12 maggio, ore 15:30
Martedì 15 maggio, ore 20:00
BIGLIETTI
Acquistabili sul sito www.operadifirenze.it a partire da 10,00 €