Manca poco più di un mese all’apertura al pubblico del nuovo Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato, dopo la nascita della “navicella”, ossia l’ampliamento del museo firmato Maurice Nio, oltre alla riqualificazione dell’edificio originario di Italo Gamberini.
Quando riapre il Centro Pecci di Prato
Il grand opening è fissato per domenica 16 ottobre, data in cui il Centro Pecci sarà visitabile dal pubblico gratuitamente. A inaugurare i nuovi spazi, le opere della mostra “La fine del mondo”, a cura del direttore Fabio Cavallucci, che occuperà tutta la superficie espositiva, più che raddoppiata dopo i lavori. In programma anche eventi collaterali e interventi multidisciplinari.
La mostra si snoderà tra spazi che aprono a un senso di silenzio e tranquillità cosmica e ambienti più frenetici e caotici, con opere di artisti internazionali come quelle dell’artista svizzero Thomas Hirschhorn, del cubano Carlos Garaicoa, del cinese Qiu Zhijie o del brasiliano Henrique Oliveira. Mescolerà tutte le arti in un flusso continuo, grazie a interventi anche di architetti, musicisti, operatori teatrali.
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Il Pecci di Prato rinnovato
Il Centro Pecci sarà l’unica istituzione pubblica dedicata all’arte contemporanea in Italia, e una tra le poche in Europa, a inaugurare un nuovo edificio nel decennio 2010-2020. Fondato nel 1988, il Centro Pecci si appresta a diventare un punto di riferimento internazionale per la sperimentazione dei molteplici linguaggi artistici contemporanei.
La sua missione sarà quella di indagare tutte le discipline della cultura contemporanea, toccando anche cinema, musica, perfoming arts, architettura, design, moda e letteratura, cercando di avvicinare il più possibile l’arte alla società.