Protetta dallo pseudonimo di Grazia Dalberto, Maria Grazia Evangelista, professoressa fiorentina, ha consegnato alle stampe il suo libro “Delitti e misteri dell’Air Force” nel quale ha ripercorso, in forma romanzata, il cammino intrapreso dopo la morte di suo marito, il tenente colonnello Marco Burroni, in servizio alla Scuola di guerra aerea di Firenze. L’obiettivo è quello di far chiarezza sulle circostanze che hanno portato alla dipartita dell’uomo, che resta ancora una ferita aperta per l’autrice e per la figlia che i due avevano insieme.
L’ACCADUTO. La mattina del 26 aprile 1992 l’uomo, ingegnere elettronico di 49 anni, venne trovato in fin di vita su una poltrona del salotto dell’alloggio di servizio all’interno di Villa del Bobolino. Sebbene fosse evidente che la morte era stata causata da un’arma da fuoco, né la moglie né la figlia, che dormivano nelle stanze adiacenti, udirono il rumore dello sparo. La prima motivazione addotta all’improvvisa ed inaspettata dipartita del tenente colonnello fu il suicidio; quest’ipotesi, però, non convinse mai la sua famiglia, che ancora sta cercando di avere risposte circa questa faccenda così poco chiara.
“DELITTI E MISTERI DELL’AIR FORCE”. Nel libro che ha scritto, Maria Grazie Evangelista cerca di far arrivare al pettine dei nodi che ancora, dopo 22 anni, non si sono sciolti. La sua opera sarà presentata domani, sabato 1 marzo, al Museo Casa di Dante, anche tramite una recital. Alcuni attori della Calenzano Teatro Formazione leggeranno acuni brani del volume, col sottofondo del liuto di Marzio Matteoli. Sicuramente non mancano gli ingredienti del thriller perfetto, anche se sfortunatamente non sono solo il frutto di una mente fantasiosa, ma nascono dall’esperienza di una moglie affranta che, insieme alla figlia, ancora si rifiuta di arrendersi.