Dagli antichi reperti conservati Museo di Preistoria “Paolo Graziosi” di Firenze fino al cuore dell'Africa Centrale: questo è il salto spazio-temporale che propone la mostra ANGOLA: Viaggio tra gli Hereros in Africa Centrale di Massimo Casprini. Una raccolta di fotografie per conoscere una popolazione molto peculiare, quella degli Herero, tra tradizione, identità e rifiuto della modernità, visitabile fino a giovedì 1 marzo 2018.
IL FOTOGRAFO e la mostra
Originario dell'Antella e cultore di storia locale fiorentina Massimo Casprini è famoso per aver scritto numerosi libri su Firenze, Bagno a Ripoli e l'Antella così come per le sue collaborazioni con riviste specialistiche locali e nazionali. Il Museo Graziosi in collaborazione con il Black History Month e l'Associazione “Casa de Angola na Italia”, ha deciso di mettere in mostra il suo talento fotografico e la passione per i viaggi ai confini del mondo con l'esposizione di uno dei suoi molteplici reportage realizzato in Africa, in Angola precisamente, dove ha raggiunto le più remote zone meridionali per conoscere gli Herero, una popolazione con un'organizzazione sociale scandita da antiche tradizioni che rifiuta di cedere il passo alla modernità.
GLI HERERO
Gli Herero sono un grande gruppo etnico dell'Africa centrale, presente in maniera maggiore nell'odierna Namibia e in modo minore in Angola. Furono una delle prime popolazioni africane ad essere colonizzare dalla Germania prima della Prima Guerra Mondiale e l'incontro culturale fu però assai brutale poiché, durante le guerre di colonizzazione nei primi del Novecento, i tedeschi uccisero un numero molto elevato di Herero soprattutto in Namibia.
Una parte di questi ultimi fuggì in zone più remote e alcuni si stabilirono nel sud dell'Angola. Il contatto culturale tra Herero e tedeschi in Namibia portò ad un cambio nelle abitudini degli africani, essi adottarono alcune norme sociali introdotte dagli europei. Abbandonarono così il nomadismo, si sedentarizzarono, ma la pastorizia e l'allevamento rimase la loro attività principale.
In Angola invece, gli Herero rimasero in una zona amena e rurale, lontana centinaia di chilometri dalle città, per cui mantennero lo stesso sistema di organizzazione sociale degli antenati e le proprie antiche tradizioni, rifiutando nel tempo il contatto o l'adeguamento alla modernità.
UN VIAGGIO NEI LUOGHI E NEL TEMPO
La mostra fotografica permette di andare oltre il confine e di osservare le ritualità, la realtà e la quotidianità di un'identità culturale ancora molto forte, una piccola enclave tradizionale del mondo moderno come ne esistono negli Stati Uniti. Un'occasione per apprezzare ed esplorare la diversità delle culture in un viaggio sia geografico che temporale: le fotografie di Casprini saranno infatti esposte tra le teche del Museo Graziosi, all'interno delle quali sono repertoriati e catalogati reperti, suppellettili e varie testimonianze dell'attività umana risalenti ad epoche ormai molto remote.