“Fossili realizzati industrialmente che dicono qualcosa del tempo umano”. Così Antony Gormley ha presentato stamani le cento e passa figure umane in ferro che compongono la sua mostra “Human”, aperta gratuitamente al Forte Belvedere dal 26 aprile al 27 settembre. Opere collocate nelle sale interne della palazzina, sui bastioni, sulle scalinate e lungo le terrazze della fortezza cinquecentesca, nel vivo delle sue straordinarie viste sulla città.
Umani e Critical Mass
La mostra, curata da Sergio Risaliti e Arabella Natalini, segue i grandi successi delle esposizioni di Zhang Huan che ha accompagnato la riapertura del Forte di Belvedere nel 2013 e di Giuseppe Penone nel 2014.
C'è anche l'installazione Critical Mass tra le opere in mostra, un “anti-monumento che evoca tutte le vittime del XX secolo”, ideata in origine nel 1995 per un vecchio deposito di tram a Vienna, per “attivare l’intero edificio e farne un punto di riflessione su un momento buio della storia della Germania”. E poi, le 12 figure allineate sul terrazzo in senso progressivo, da quella in posizione fetale a quella che osserva le stelle, richiamando l’“ascesa dell’uomo”.
Antony Gormley è nato a Londra nel 1950. I suoi lavori, in particolare sculture, installazioni e opere d'arte pubblica che indagano il rapporto tra il corpo umano e lo spazio sono stati acclamati ed esposti in molti dei maggiori musei e gallerie d'arte contemporanea del mondo. Gormley ha vinto il Turner Prize 1994 e numerosi altri prestigiosi premi.
Umani di ferro
“Sono opere realizzate in ferro – ha spiegato Gormley durante la presentazione –. Il ferro è al centro del pianeta e dà origine al suo campo magnetico. Pesano dai 630 agli 800 chili ciascuna, dieci volte la massa corporea di un uomo. Le vedo come la materializzazione di uno spazio umano all'interno di uno spazio artistico”.
“Il Forte – spiega ancora l'artista – è un esemplare straordinario di trasformazione: una collina naturale trasformata in manufatto da Ferdinando de’ Medici. Per lungo tempo è stato associato all’arte contemporanea, spesso usato come contesto monumentale per opere monumentali. Piuttosto che inserire altre opere il cui intento è di misurarsi con la spazialità del luogo, ho scelto di esporre opere a misura d’uomo che permettano alla forma e alla sostanza di questa notevole costruzione di esprimersi”. E ancora: “Human fa aprire il Forte di Belvedere attraverso l'agopuntura scultorea: le opere sono dislocate in modo diffuso e capillare al fine di catalizzare le masse interiori, le costrizioni ed il panorama che si gode da questo luogo. Nel trovare i luoghi adatti a creare questi confronti e allusioni, a creare ostacoli ed occasioni per fermare i visitatori nel loro peregrinare, cerco di incoraggiarli a ripensarsi e di ripensare il modo in cui si misurano con gli spazi che hanno intorno”.
Al termine della presentazione, Gormley ha ricevuto a sorpresa le Chiavi della città di Firenze, consegnate all'artista britannico dal sindaco Dario Nardella.