Non c’è presenza umana negli scatti di Marco Paoli, fotografo fiorentino classe 1959, raccolti nella mostra “Hallelujah Toscana” allestita presso il Museo degli Innocenti. Dopo aver a lungo viaggiato in giro per il mondo, Marco Paoli ha voluto ricongiungersi con la terra in cui è nato e cresciuto illustrando tuttavia una Toscana molto diversa, che ha ben poco a che fare con l’immaginario che ognuno di noi ha di questa terra. Sono scatti avvolti da una “silenziosa malinconia”, ma sempre graffianti come i versi poetici di Alba Donati che accompagnano le grandi fotografie in bianco e nero tratte dal volume che porta lo stesso titolo della mostra.
La mostra “Hallelujah Toscana” al Museo degli Innocenti
“Hallelujah Toscana è il titolo di un viaggio in cui sono andato a ricercare le sfumature e le contraddizioni della bellezza toscana. Un inno al quale ho dato più significati ma che racchiude ciò che ho visto, talvolta soffrendone l’abbandono. Sono i gloriosi passati sepolti e dimenticati, le rovine, o gli edifici dismessi e lasciati a loro stessi dove le tracce dell’umanità si perdono e la natura, indisturbata, trionfa.”
Nel Salone Borghini del Museo degli Innocenti troviamo una selezione di circa trenta immagini: ci sono le atmosfere spettrali di alcune ville e dei loro giardini, come Villa Corsini a San Casciano, Villa Mansi a Lucca e Villa Garzoni a Collodi, abitate da silenti sculture rivestite di muschio; il parco di Celle con le sue opere contemporanee, il marmo vivido delle cave di Carrara, la Fonte delle Fate a Poggibonsi – dove galleggiano i coccodrilli e i corpi rannicchiati di Mimmo Paladino – ma anche il carcere di Pianosa, il Cisternone e le Terme del Corallo di Livorno, il padule di Fucecchio e la basilica di San Marco a Firenze. E poi i suggestivi scatti all’interno dell’ex sanatorio Banti a Pratolino, del manicomio Maggiano di Lucca, fino al cimitero dei Pinti a Firenze.
Luoghi che hanno il sapore dell’antico ma sono contemporanei al tempo stesso. C’è la nebbia che avvolge ogni cosa, l’acqua con le sue sorgenti, alberi che toccano il cielo, radici nodose che arrivano in profondità in un gioco dialettico di equilibri che onora e trascende insieme il trascorrere del tempo.
“Più che fotografie sono opere d’arte – sottolinea Sergio Risaliti, curatore della mostra – che parlano di una realtà che Marco Paoli, fotografo in controtendenza, è andato a scovare in una Toscana lontana dai luoghi conclamati, molto più ombrosa, saturnina, più sfasciata se vogliamo; riproducendo la grande forza di un’umanità vissuta e che resiste nelle tracce che quei luoghi conservano al passare del tempo”.
Il Museo degli Innocenti
La mostra di Paoli è allestita negli spazi del Museo degli Innocenti che racconta tramite tre percorsi – Arte, Architettura e Storia – i sei secoli di impegno nella tutela e nella promozione dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza dell’Istituto degli Innocenti, la più antica istituzione pubblica italiana dedicata all’accoglienza e all’educazione dei bambini.
Quest’anno l’Istituto festeggia il suo Seicentenario con un ricco programma di eventi, mostre e convegni per ricordare il passato, ma soprattutto il presente dell’ente che affianca oggi all’attività di accoglienza e di gestione dei servizi educativi, attività di ricerca e monitoraggio, formazione, documentazione promosse in collaborazione con enti, istituzioni e organizzazioni a livello locale, regionale, nazionale e internazionale a supporto delle politiche per l’infanzia, l’adolescenza e la famiglia.
Hallelujah Toscana
Fotografie di MARCO PAOLI
Firenze, Museo degli Innocenti
31 Maggio – 10 settembre 2019
Piazza SS. Annunziata, 12 – 50122 Firenze
La mostra è inserita nel percorso del Museo degli Innocenti, visitabile con il biglietto del Museo.
info: www.istitutodeglinnocenti.it